Roseto: sentinelle di civiltà e felicità al liceo Saffo

Per quattro giorni al liceo Saffo di Roseto degli Abruzzi il progetto Sentinelle civiltà e felicità, ideato da Carrozzine determinate di Claudio Ferrante

All’iniziativa hanno partecipato attivamente sei classi prime appartenenti a diversi indirizzi del liceo, che si sono immerse in un intenso percorso educativo e umano. Claudio Ferrante è stato affiancato dall’avvocato Mariangela Cilli.

Le attività si sono svolte nell’Aula Confucio, dove gli studenti hanno preso parte a laboratori e momenti di riflessione dedicati ai temi della felicità, della disabilità, del pregiudizio e dell’inclusione, fino ad approfondire argomenti fondamentali come la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e il tema delle barriere architettoniche.

Il terzo giorno gli studenti hanno vissuto un’esperienza particolarmente significativa: la “passeggiata empatica” durante la quale molti hanno potuto sperimentare concretamente cosa significhi mettersi nei panni dell’altro. Per molti ragazzi è stato un momento emotivamente dirompente, che ha permesso di comprendere davvero il valore della parola empatia.

Le riflessioni emerse dagli studenti sono state profonde e sincere. Natalia, della 1ªB Scienze Umane, ha dichiarato:

“Abbiamo affrontato in modo diretto e viscerale il problema dei pregiudizi: sono proprio le idee sbagliate a creare barriere più forti di quelle fisiche. Giudicare gli altri partendo da ciò che non conosciamo è un ostacolo all’inclusione, ma ognuno di noi può fare qualcosa. Questo incontro mi ha fatto capire che l’inclusione non è solo una parola, ma un impegno concreto.”

Nicole della prima A linguistico ha scritto:

“Tutti abbiamo dei limiti, visibili o invisibili, e questo ci rende uguali. Questa idea mi ha fatto riflettere molto: spesso giudichiamo chi è diverso, senza capire che anche noi abbiamo le nostre fragilità. Ci ha parlato anche dell’importanza delle parole. Ci ha spiegato che non bisogna mai usare alcuni termini come disabile o altri, come insulto, perché dietro a queste parole ci sono persone reali, con un nome e un cognome, che soffrono ogni volta che vengono prese in giro. Ci ha fatto capire che usare quelle parole è come se qualcuno usasse il nostro nome per indicare una persona stupida o inutile. Questa spiegazione mi ha molto colpita, perché mi ha fatto capire quanto le parole possano ferire profondamente.

Claudio ci ha anche mostrato che spesso siamo tristi o arrabbiati per cose che in realtà hanno poco peso. Questa esperienza mi ha insegnato anche l’importanza della solidarietà e dell’empatia. Ho capito quanto sia importante aiutare chi ha bisogno, ma anche rispettare la sua dignità e valorizzare le sue capacità. Claudio Ferrante è riuscito a far emergere le nostre emozioni, facendoci sentire tutti uguali e al tempo stesso diversi nella nostra unicità. Alla fine dell’incontro mi sono sentita profondamente cambiata”.

Ambra, della 1ªA Scienze Umane, ha aggiunto:

“Questo laboratorio mi ha dato la voglia di fare qualcosa di concreto per rendere il mondo più inclusivo. Ho capito che anche i piccoli gesti possono fare una grande differenza.”

Il dirigente scolastico Achille Volpini, che da anni porta questo progetto al Saffo:

“Il progetto proposto dal Cavaliere Claudio Ferrante è parte integrante del curricolo di Educazione civica delle classi prime. Si tratta di una scelta fortemente voluta da me e dall’intero Collegio dei docenti. L’esperienza delle ragazze e dei ragazzi con Claudio si riconferma ogni anno molto coinvolgente, capace di scuotere le coscienze e stimolare riflessioni molto profonde. È stato veramente emozionante leggere alcune considerazioni finali delle studentesse e degli studenti che hanno parlato di un viaggio dentro le emozioni, un’occasione di risveglio, un modo per guardare la vita con occhi nuovi”.

Claudio Ferrante ha espresso grande soddisfazione per l’entusiasmo e la maturità dimostrati dagli studenti:

“Sono molto felice che il dirigente Volpini abbia, da anni, apprezzato e sostenuto questo percorso pedagogico. I risultati sono sempre straordinari: troviamo una scuola fatta di alunni educati, attenti, partecipativi e preparati, che assorbono in modo viscerale i concetti proposti.

Voglio quindi rivolgere un sentito ringraziamento al lui, ai docenti e a tutti gli studenti partecipanti, tutti i volontari che hanno collaborato alla sicurezza e vigilanza per la passeggiata empatica e all’ortopedia Artes di Montesilvano per la fornitura delle carrozzine, per avere, tutti nel proprio ruolo, contribuito a rendere questo progetto un’esperienza formativa e umana di grande valore”.

Marina Moretti: