Il genitore di un minore denuncia pestaggio del figlio e pubblicazione del fatto su chat. I tre presunti aggressori identificati dai carabinieri di Roseto
Tra la vittima e i suoi aggressori, tutti 16enni, la lite era cominciata qualche giorno prima, alla fine di settembre, per le vie del paesino dove tutti risiedono. Uno scambio di insulti, qualche parola di troppo, e una brevissima scazzottata. Sembrava finita lì, ma evidentemente qualcuno di loro aveva voglia di vendicare l’accaduto. Alla fermata del bus, qualche giorno dopo, poco meno di un mese fa, la seconda puntata. Ma in questo caso non si era
trattato di uno scontro alla pari: il 16enne era solo ad affrontare un gruppetto più nutrito, che non ha esitato ad
aggredirlo, senza esclusione di colpi. Una spedizione punitiva, con altri ‘complici’ impegnati a filmare il pestaggio, per poi pubblicare il video sui social e organizzare una sistematica derisione del coetaneo picchiato. Il quale non ha raccontato subito in famiglia quanto gli fosse capitato: è stato costretto a farlo quando ha dovuto far ricorso alle cure del pronto soccorso, per il persistere di forti dolori, giudicati guaribili in 10 giorni. Ai genitori ha riferito dell’aggressione, mostrando anche il video diventato virale. E’ stato il padre a recarsi dai carabinieri per denunciare quanto accaduto all’esterno dell’istituto superiore rosetano. I militari hanno sequestrato il video e avviato le ricerche degli autori così come dei partecipanti al pestaggio. Adesso i tre coetanei della vittima hanno un nome e un cognome e la Procura dei minorenni dell’Aquila, che ha diretto le indagini, contesta loro il concorso in lesioni personali.
Il genitore si era presentato circa un mese fa alla stazione Carabinieri di Roseto Degli Abruzzi per denunciare l’aggressione subita dal figlio, che frequenta un Istituto superiore della città, da parte di tre coetanei. Il ragazzo aveva riportato lesioni giudicate guaribili in 10 giorni. Il pestaggio è stato anche ripreso in un video successivamente diffuso su diversi gruppi WhatsApp.
Le immediate indagini avviate dai carabinieri della Stazione di Roseto degli Abruzzi, dirette dalla Procura della Repubblica del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, hanno consentito di individuare i tre aggressori.
I tre sono stati segnalati all’autorità giudiziaria perché ritenuti i presunti responsabili, il reato ipotizzato è concorso in lesioni personali. Sono in corso ulteriori indagini al fine di fare piena luce sulla vicenda.