Alla Salpa di Roseto cresce la protesta per il mancato rispetto, secondo i sindacati, dell’accordo del 2018 che garantiva tutele e continuità occupazionale ai lavoratori
Nei giorni scorsi i lavoratori hanno incrociato le braccia aderendo in massa allo sciopero proclamato da Fai Cisl Abruzzo Molise, Flai Cgil Teramo e Rsu aziendale: un segnale chiaro della crescente tensione e del malcontento diffuso tra gli addetti. Secondo quanto denunciano i sindacati in una nota congiunta, il cuore della vertenza è «il mancato rispetto dell’intesa del 2018».
L’azienda, spiegano, avrebbe proceduto quest’anno a nuove assunzioni stagionali senza prima garantire le tutele previste per i dipendenti già in forza fino al 2023. Quell’accordo, infatti, stabiliva un sistema preciso: assicurare almeno otto mesi di lavoro ai dipendenti “storici” (assunti prima del 2017) o, in alternativa, corrispondere loro le giornate non lavorate; le eventuali giornate residue andavano poi ripartite tra i lavoratori assunti dal 2017 in avanti, i cosiddetti “New”. L’ingresso di nuovo personale senza aver prima saturato le giornate dei “New” rappresenta, per i sindacati, una chiara violazione degli impegni assunti e un ulteriore colpo alla già fragile condizione occupazionale di molti addetti. Dopo la mobilitazione, la risposta dell’azienda è stata giudicata del tutto insufficiente.
«Invece di proporre una soluzione strutturale – dichiarano i sindacati – la direzione si è limitata a prorogare i contratti di una o due settimane, una misura tampone che non affronta i problemi alla radice e testimonia la totale mancanza di programmazione e rispetto per i lavoratori».
I rappresentanti sindacali riferiscono inoltre che l’azienda avrebbe inviato una comunicazione per rassicurare il personale “old” e proporre un incontro a fine novembre. Una mossa che, secondo i sindacati, non basta:
«Proseguire con questo atteggiamento dilatorio non è nell’interesse di nessuno».
La richiesta resta una sola e chiara: il pieno rispetto dell’accordo sottoscritto il 20 luglio 2018.