Roma: in tanti anche dall’Abruzzo per dire “Mai più fascismi”

Anche dall’Abruzzo in tanti a Roma per la manifestazione, in piazza San Giovanni, “Mai più fascismi”.

 

Ad una settimana esatta dall’assalto, di componenti di Forza Nuova, alla sede romana del sindacato guidato da Maurizio Landini oggi Cgil, Cisl e Uil in piazza in una Roma assolata per gridare tutti insieme “Mai più fascismi”. In tanti anche dall’Abruzzo hanno preso parte al corteo convogliato, poi, in piazza: atmosfera serena tra bandiere e palloncini colorati.  200mila persone (50mila stima la Questura). I partecipanti sono arrivati da tutta Italia con 800 pullman, dieci treni speciali e qualche volo dalle isole. Secondo la questura, i presenti al sit-in erano circa 60mila.

Dopo aver percorso in discesa via Merulana e poi viale Manzoni e via Emanuele Filiberto, il corteo, aperto dai “Sector sonero” un gruppo di ballo Colombiano, alle 13.30 è arrivato in piazza San Giovanni. Davanti a tutti, cordonato, il servizio d’ordine composto dagli operai della Fiom.

 Landini dal palco lo dice senza se e senza ma: “È una manifestazione che difende la democrazia nel nostro Paese, quindi di tutti e non di parte”, ha detto difendendosi dalle critiche di chi ha parlato di un evento politico. “L’attacco al sindacato è in realtà un attacco alla dignità del lavoro di tutto il Paese”. Quindi dal palco, Landini si è rivolto direttamente al governo: “C’è un primo atto che chiediamo, che il governo faccia, con l’appoggio di tutto il Parlamento: le forze che si richiamano al fascismo e usano atti violenti devono essere sciolte. Dalla solidarietà si deve passare all’azione concreta“.

“Siamo oltre 100mila”: così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. “In questa piazza c’è la nuova Resistenza. La Resistenza che è quella che ha combattuto il fascismo. Vogliamo riaffermare i valori della democrazia, della partecipazione e rifiuto della violenza”, ha aggiunto.

“Cosa si aspetta a rendere obbligatorio l’obbligo vaccinale, grave che il governo e il Parlamento non l’abbiamo ancora fatto per mera convenienza politica e per nascondere contraddizioni all’interno della maggioranza. E’ grave che per non affrontare queste contraddizioni si siano scaricati conflitti e divisioni sul mondo del lavoro. Così si rischia di trasformare i luoghi di lavoro in trincee”. Lo ha detto il segretario della Cisl Luigi Sbarra.

“Il dissenso è il sale della democrazia e la violenza è la sua negazione. La violenza dei fascismi, dei razzismi e dei sovranismi nasce dal veleno di una società disgregata e da una democrazia pallida dove troppi diritti sono parole dette o scritte sulla carta ma non si traducono in concreto”. Lo ha detto don Luigi Ciotti partecipando al corteo partito da piazza dell’Esquilino a Roma alla volta di piazza San Giovanni.

Decine le adesioni di associazioni, movimenti e partiti, da Pd a M5s e Leu, Azione, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Europa verde. In piazza, tra gli altri, il segretario del Pd Enrico Letta e il leader del M5s, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Tra i leader politici in piazza anche Massimo D’Alema secondo il quale in piazza “dovevano esserci tutti i candidati e partiti”. La manifestazione si è conclusa con tutte le sigle sindacali sul palco che salutano la piazza cantando Bella Ciao.