Le associazioni Ambiente e/è Vita Abruzzo, Legambiente Abruzzo e WWF Abruzzo denunciano risposte mancate sui tagli per le riserve naturali regionali
Nonostante l’assestamento di bilancio sia stato approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 5 agosto, per le Riserve Naturali Regionali non è arrivata alcuna risposta concreta: ancora una volta, secondo le associazioni, soltanto rinvii e promesse vaghe.
Si ipotizza un possibile ripristino dei fondi tagliati, ma solo in presenza di nuove entrate e in proporzione a queste ultime. In altre parole: nessuna certezza, nessuna garanzia. Solo un forse.
“I tagli alle Riserve – dicono le associazioni – sono avvenuti senza alcuna valutazione sull’efficienza o sull’appartenenza al sistema Natura 2000. Nessun criterio trasparente, nessun ascolto degli enti gestori. Una decisione unilaterale, priva di confronto. A oggi, non è stata inviata alcuna comunicazione ufficiale ai Comuni, che ricoprono il ruolo di Enti Gestori delle Riserve. Dopo mesi di attesa e ripetuti solleciti, questo silenzio pesa come un macigno su tutto il sistema delle aree protette regionali, già duramente colpito dal taglio presumibilmente di oltre 460.000 euro disposto dalla Giunta Regionale nel bilancio 2025.
Oggi non si tratta più solo di difendere un principio o chiedere giustizia: si tratta di evitare il collasso operativo di un sistema pubblico che ogni anno coinvolge migliaia di cittadini, turisti, scuole, operatori economici e volontari nella tutela attiva del patrimonio naturale abruzzese”.
Sullo stesso tema la diffida inoltrata dall’associazione Guide del Borsacchio APS e WWF Abruzzo relativa ad una nuova costruzione nell’area dell’area protetta
La diffida, inoltrata tramite il legale Francesco Paolo Febbo, è stata trasmessa ieri al Comune di Roseto degli Abruzzi, alla Regione Abruzzo e ai ministeri competenti per chiedere la sospensione immediata della SCIA in sanatoria n. 35357 del 15.07.2025, relativa alla realizzazione di un agricampeggio in località Case Bruciate, all’interno dell’area originaria della Riserva Naturale del Borsacchio.
“La SCIA – scrivono le associazioni – riguarda un intervento già realizzato senza le previste procedure autorizzative comunali, per il quale si tenta ora di ottenere una sanatoria a posteriori. Un’operazione che insiste su un’area tuttora soggetta a vincoli paesaggistici, idrogeologici e agricoli, nonostante il tentativo della Regione Abruzzo di ridurre drasticamente il perimetro della Riserva da oltre 1.140 ettari a soli 24,7 ettari con la legge di bilancio 2024.
Come si ricorderà si tratta di una norma già contestata dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero della Cultura, per profili di illegittimità costituzionale, in quanto approvata senza il necessario processo di partecipazione di enti locali e portatori d’interesse.
L’intervento edilizio in questione mostra il paradosso creato dalla Regione: se la Riserva fosse rimasta attiva e il Piano di Assetto Naturalistico (PAN) approvato, l’agricampeggio avrebbe potuto essere valutato e regolato in modo trasparente e probabilmente realizzato in maniera sostenibile.
Oggi, invece, a causa della mancata approvazione del PAN e della riduzione del perimetro, l’area è priva di strumenti di pianificazione, ma comunque vincolata da normative che impediscono qualsiasi edificazione, secondo il vigente PRG comunale.
Nel marzo 2024, il Presidente della Regione Marco Marsilio, con una lettera alla Presidenza del Consiglio dei ministri, si era impegnato a modificare la norma regionale entro la prima seduta utile del Consiglio, riconoscendo il carattere provvisorio della nuova perimetrazione e promettendo che sarebbero rimaste in vigore tutte le misure di salvaguardia ambientale e paesaggistica.
A tale scopo, la Regione ha anche prodotto due proposte di legge (DGR 310-C e 311-C del 4 giugno 2024), che:
- confermano la provvisorietà del nuovo perimetro;
- assicurano il rispetto delle tutele ambientali vigenti;
- vietano interventi non compatibili con la destinazione agricola dell’area;
- escludono l’applicazione delle norme edilizie agevolate.
Tuttavia, a oltre un anno di distanza, nessuna di queste promesse è stata mantenuta: le proposte di legge non sono mai state approvate, il PAN è bloccato e l’intera area è prigioniera del caos normativo creato dalla Regione”.
Le richieste delle Associazioni
La Riserva del Borsacchio è tuttora formalmente riconosciuta nella sua intera estensione originaria di oltre 1.140 ettari. Le misure di salvaguardia ambientale restano pienamente in vigore in assenza di una riperimetrazione definitiva e condivisa.
“Garantire tutele allo Stato e non rispettarle, tentando nel frattempo di legittimare opere avviate senza autorizzazione, è una violazione grave degli impegni istituzionali, dei principi di leale collaborazione e di tutela dell’ambiente.
Per questo, nella nota inviata ieri, il WWF Abruzzo e l’Associazione Guide del Borsacchio:
- chiedono al Comune di Roseto degli Abruzzi di sospendere immediatamente gli effetti della SCIA in sanatoria, in quanto priva dei necessari titoli edilizi, paesaggistici e ambientali e riferita a un intervento avviato senza autorizzazione;
- diffidano la Regione Abruzzo a rispettare gli impegni assunti dal Presidente Marsilio, approvando le leggi promesse e il PAN adottato;
- sollecitano i Ministeri dell’Ambiente e della Cultura e il Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del Consiglio, a intervenire affinché vengano garantite le tutele ambientali previste e valutata l’eventuale impugnazione dell’art. 25 L.R. 4/2024 per violazione degli articoli 117 e 120 della Costituzione”.