Ripa Teatina, Premio Regula all’intervento su Porta Gabella

La riqualificazione di Porta Gabella a Ripa Teatina, firmata dall’architetto Rocco Valentino entra tra i migliori 10 interventi del “Premio Regula” assegnato nei giorni scorsi a Roma

La quinta edizione dell’evento Premio Regula “100 Progetti Italiani”, lo scorso 12 dicembre a Roma ha celebrato il meglio della progettazione architettonica e urbanistica a firma italiana,  a Palazzo Wedekind in Piazza Colonna, sotto l’organizzazione dell’associazione Liber, in collaborazione con la casa editrice Rde e dell’editore Riccardo Dell’Anna.
Nel corso dell’evento, condotto dal giornalista e anchorman Alessandro Cecchi Paone, sono stati resi noti i cento progetti, realizzati o in corso di realizzazione in Italia o all’estero, selezionati da Rde per la nuova edizione del volume 100 Progetti Italiani, che ogni anno racconta visioni, soluzioni e innovazioni partorite da grandi architetti o studi di progettazione del Belpaese. A dieci tra questi, corrispondenti ad altrettanti ambiti di applicazione, è stato consegnato il Premio Regula, che Liber conferisce alle idee che hanno saputo meglio interpretare il tempo presente e anticipare quello futuro, attraverso ispirati interventi sulle forme dello spazio e sulla sua vivibilità.
Uno dei 10 interventi premiati come migliori nella rispettiva categoria si è già realizzato in Abruzzo. “Per il restauro, recupero e riqualificazione” è stato premiato il progetto di Porta Gabella a Ripa Teatina di Rocco Valentini, partner impresa Euro Impianti srl e committente il Comune.

PORTA GABELLA – L’intervento di Valentini, codificatore di un “metodo” che ha firmato importanti interventi di recupero e riqualificazione di strutture vitivinicole abruzzesi premiate in ambito internazionale, ha previsto l’inserimento di un elemento architettonico ben distinguibile dal contesto: una struttura in acciaio corten, racchiusa da un involucro formato da corde verticali, che parla “un linguaggio contemporaneo intriso di echi e riflessi di architetture medievali”. La sua forma, una interpretazione onirica della porta medievale, suggerisce l’immagine metaforica di due ante stilizzate che si aprono verso l’esterno. Le passerelle sospese, che collegano le varie strutture, sono ispirate dalle passerelle medievali in legno, addossate alle cinte di fortificazione, che permettevano il collegamento tra le torri difensive. Dove un tempo sorgeva porta Gabella, vi era solo un’ampia scalinata. Da ricerche storiche, lo studio delle planimetrie e testimonianze fotografiche, è stato possibile ricostruire l’aspetto originario della porta. Essa risultava essere connessa con l’edificio adiacente per mezzo di una struttura in muratura trasversale, che permetteva il passaggio diretto tra i due corpi, e rendeva accessibili tutti i piani della Torre.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.