Ricostruzione post-sisma 2016, via libera all’emendamento: fondi per sbloccare i cantieri privati

La ricostruzione privata nei territori colpiti dal sisma del 2016 compie un passo avanti decisivo

Con l’approvazione di un emendamento alla normativa vigente, lo Stato interviene per coprire l e spese rimaste scoperte dopo la fine del Superbonus 110% integrato al contributo sisma, evitando il blocco di numerosi cantieri e alleggerendo il peso economico finora sostenuto dai cittadini. A darne notizia è il senatore Guido Castelli, Commissario straordinario per la ricostruzione, che parla di “un passaggio decisivo per sbloccare e completare i cantieri”. La misura interviene sulle spese sostenute ma non rendicontate nei termini previsti dalla normativa nazionale, rimaste finora a carico dei proprietari degli immobili. Nel dettaglio, la modifica all’articolo 112 autorizza i Commissari straordinari e gli Uffici speciali per la ricostruzione a riconoscere un incremento del contributo sisma, pari alla quota di Superbonus 110% non rendicontata entro il 31 dicembre 2025. L’integrazione sarà concessa previa istruttoria della struttura commissariale e riguarderà tutte le istanze presentate entro il 31 dicembre 2024. L’obiettivo è coprire le spese eccedenti il contributo ordinario sisma, evitando il blocco dei lavori e garantendo la prosecuzione degli interventi fino a concorrenza del costo complessivo. Il tutto nel rispetto del tetto di spesa previsto: per il cratere del sisma 2016 il limite massimo è fissato a 1,328 miliardi di euro.

“Si tratta del risultato di un lavoro di squadra costante e continuo, avviato già dalla scorsa primavera”, sottolinea Castelli.

Un percorso costruito, spiega il Commissario, attraverso un confronto serrato con il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, con i presidenti di Regione interessati e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per calibrare correttivi basati su una rilevazione puntuale del fabbisogno reale. Una soluzione che, proprio per la sua rilevanza, è stata successivamente estesa anche ad altri contesti sismici.

“La decisione ci consentirà di procedere più speditamente nei cantieri della ricostruzione privata e, soprattutto, di archiviare l’esperienza del 110% che anche nella ricostruzione ha generato complessità e non poche criticità”, aggiunge Castelli, ringraziando in particolare il senatore Guido Liris e, più in generale, tutti gli stakeholder coinvolti. “È un segnale tangibile dell’impegno del Governo per evitare il blocco dei cantieri”.

Sul piano finanziario, per l’attuazione dell’intervento è autorizzata una spesa massima di 251,71 milioni di euro per il 2027 e di 152,11 milioni di euro annui per il periodo 2028-2036. Le risorse saranno ripartite dal Dipartimento Casa Italia tra i diversi territori colpiti, con un monitoraggio annuale della spesa in raccordo con il MEF. Restano escluse dal contributo le unità immobiliari realizzate in violazione delle norme urbanistiche, edilizie o paesaggistiche, salvo i casi di avvenuta sanatoria.