Al centro dei commenti e delle polemiche politiche il tema della riabilitazione territoriale all’Aquila: “situazione assolutamente inadeguata”, per la consigliera comunale Simona Giannangeli che ha spinto ad affrontare la questione anche in commissione
Lo spazio attuale si trova a Coppito nella zona dell’ospedale San Salvatore. In origine era un luogo destinato alla terapia sub intensiva nel post sisma e durante il Covid, ma ora che è stata trasferita la riabilitazione territoriale in questo locale, esso, afferma Giannangeli, “si è rivelato inadeguato per accogliere i pazienti, soprattutto quelli con disabilità: persone in carrozzina che rischiano di cadere sulla rampa di accesso che non sarebbe a norma, caregiver che non possono accompagnare i propri cari in sicurezza, spazi angusti che rendono impossibile la conservazione degli ausili posturali, stanze condivise che compromettono la qualità delle terapie neuro-cognitive e illuminazione inadeguata che crea disagi ai pazienti più sensibili, specialmente ai bambini. Inoltre ci sono ancora letti, macchinari salvavita e tubi dal precedente utilizzo, che si vorrebbero coprire con dei quadri. A questo si aggiunge la cronica mancanza di fisioterapisti, logopedisti e psicomotricisti, con graduatorie aperte da mesi senza assunzioni concrete”.
