Sì è insediato oggi a Pescara il Comitato dell’Unione Camere penali italiane per il Sì al Referendum sulla Giustizia. In dieci punti le ragioni per dare seguito alla separazione delle carriere tra i magistrati.
Un vero e proprio decalogo per sostenere le ragioni per il Sì alla separazione delle carriere e per una giustizia più giusta, terza e credibile. L’iniziativa è dell’Unione Camere Penali Italiane che questa mattina ha formalmente presentato il Comitato del Sì con un gazebo in Piazza Muzii a Pescara. Giudice terzo come garanzia di libertà, ruoli diversi, ma stesse garanzie, processi affrontati ad armi pari. L’Italia, poi, è uno dei pochi paesi in Europa che non si è ancora allineato alla separazione dei ruoli. Nel decalogo si parla anche di una giustizia ingiusta se fa paura e che la separazione difende ancor di più autonomia e indipendenza del giudice. Con il sorteggio dei componenti del Csm, poi, si assicura più trasparenza e meno correntismo, che il Presidente della Repubblica resta custode supremo della Costituzione e della libertà dei cittadini. Ultimi due punti del decalogo si sostiene l’istituzione di un’Alta Corte per garantire trasparenza nei confronti dei cittadini e che questa riforma esalta ancor di più il concetto di Costituzione come servizio ai cittadini:
“Io credo sia giunto davvero il momento di voltare pagina – spiega il referente Regionale del Comitato per il SI dell’Unione Camere Penali Italiane Massimo Galasso – è dal 1989 che si parla della necessità di separare le carriere e il fatto che l’Italia sia uno dei pochi paesi in Europa a non essersi ancora allineato, fa capire come siamo in dietro. Io credo che, per rispetto alla nostra Costituzione, il cittadino abbia il pieno diritto di sapere chi lo accusa e chi lo giudica e che questi due ruoli non vadano a coincidere.”
