Una meticolosa indagine ha permesso ai Carabinieri di Alba Adriatica di arrestare uno dei responsabili di una brutale rapina avvenuta lo scorso 19 novembre a Martinsicuro, con il ferimento grave di un Brigadiere Capo dell’Arma, intervenuto per difendere la propria madre da tre malviventi incappucciati

L’aggressione, avvenuta all’interno della sua villa, aveva visto il militare, dopo essersi qualificato, essere colpito ripetutamente con arnesi da scasso, riportando ferite gravissime che avevano reso necessaria l’asportazione della milza. I banditi si erano poi dati alla fuga.

Le indagini, avviate immediatamente, hanno visto i militari raccogliere tracce biologiche sulla scena del crimine, in particolare su una torcia elettrica. Il profilo del DNA isolato ha portato all’identificazione di un trentottenne albanese, pregiudicato e latitante per reati contro il patrimonio. Grazie alla collaborazione della polizia albanese e a un’instancabile attività investigativa, gli inquirenti hanno scoperto che l’uomo aveva cambiato generalità per sfuggire alla cattura.

La svolta è arrivata il 31 luglio, quando il fuggitivo è stato rintracciato e catturato a Rovigo. Le successive analisi scientifiche del RIS di Roma hanno confermato la corrispondenza tra il suo DNA e quello rinvenuto sulla scena del crimine. Lo scorso 8 agosto, il G.I.P. del Tribunale di Teramo ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’uomo, accusato di tentato omicidio e tentata rapina aggravata.

I Carabinieri hanno inoltre accertato che l’aggressore faceva parte di un’organizzazione criminale italo-albanese dedita a furti e rapine. Le indagini hanno anche portato all’arresto di un altro membro di spicco del sodalizio e all’esecuzione di ulteriori ordinanze di custodia per reati simili.

IL VIDEO DELLA RAPINA E AGGRESSIONE (Attenzione, le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità)