I lavoratori della Sodecia Automotive di Raiano il 15 dicembre saranno in assemblea contro l’ipotesi di trasferimento dello stabilimento in Piemonte
Se la scelta del trasferimento venisse confermata, sarebbe un ulteriore batosta sia per il settore automotive in Abruzzo che per il territorio peligno, già gravato da situazioni ricorrenti di deindustrializzazione.
Le lavoratrici e i lavoratori Sodecia si riuniranno in assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento di Raiano, in via Valle Arcione, lunedì 15 dicembre alle ore 9.30. L’obiettivo è dire NO alla scelta comunicata dall’azienda 27 novembre: trasferire nello stabilimento di Chivasso, in Piemonte, le attività produttive di quello di Raiano. Una scelta che, secondo Fiom, Uglm e Rsa, “metterà alla porta 39 persone bruciando altrettanti posti di lavoro sul nostro territorio”. All’assemblea sono invitati anche i rappresentanti delle istituzioni, la politica, i cittadini.
Le maestranze di Sodecia Automotive parlano di saccheggio del territorio “nonostante l’esperienza e la specializzazione consolidata e strutturata nel settore”.
Contro il trasferimento e per il sostegno ai lavoratori, 39 quelli a rischio, si è espresso il gruppo AVS, Alleanza Verdi e Sinistra di Sulmona:
“La vertenza Sodecia non è un fatto isolato ma l’ultimo anello di una catena che racconta il destino di una valle lasciata scivolare lungo un piano inclinato. Ci chiediamo quale azione stia svolgendo la famosa filiera per scongiurare questa ennesima perdita di lavoro, e quindi di futuro, che sta interessando la Valle Peligna?
Quando un territorio non governa i processi produttivi ma li subisce, basta una riorganizzazione aziendale decisa altrove perché il lavoro diventi improvvisamente mobile, sacrificabile, trasferibile. Così la valle si ritrova sempre più immersa in una lunga notte senza alba, in cui ogni crisi viene affrontata come emergenza e mai come parte di un triste disegno di abbandono da contrastare.
A tutto questo si somma l’assenza di una vera politica industriale da parte del Governo nazionale. Nessuna strategia per accompagnare la transizione produttiva, nessuna visione per i territori interni, nessuna tutela reale delle filiere, quelle sì , industriali che garantiscono occupazione stabile. Solo annunci, promesse e una mediocrità di fondo che scarica sulle persone il costo delle scelte mancate. Dove sono i sorrisi dell’affidatevi a noi ora che 39 persone rischiano il posto di lavoro? Ora che stiamo perdendo un altro centro produttivo?
Le ricadute sono evidenti: famiglie costrette a scegliere tra sradicamento e impoverimento, giovani che vedono confermata l’idea che per costruirsi un futuro sia necessario andare via, comunità che si svuotano insieme ai capannoni industriali. Il lavoro non è una variabile tecnica: è la condizione materiale che tiene insieme una società”.
Alleanza Verdi e Sinistra Sulmona chiede che la vertenza Sodecia non diventi l’ennesima occasione persa per discutere sul futuro produttivo della Valle Peligna:
“Un futuro fondato su diritti, radicamento territoriale, riconversione ecologica ed anche intervento pubblico per invertire il declino al quale siamo destinati. Saremo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici in ogni iniziativa di mobilitazione e confronto istituzionale perché difendere il lavoro significa difendere la dignità e il futuro di un intero territorio, perché o ci ritroviamo come comunità, lottando fianco a fianco oppure saremo destinati ad una mortifera marginalità” conclude la nota di AVS.