Premi Flaiano: Sospiri e Masci “rammaricati ma non sorpresi”. D’Alfonso annuncia interrogazione parlamentare

Ancora tante le reazioni dal mondo politico e non solo sulla questione “Premi Flaiano” che, come annunciato dalla presidente Tiboni, dopo 52 anni lascerà Pescara. Sospiri e Masci, in una nota congiunta si dicono “rammaricati ma non sorpresi” e spiegano i fondi di Regione e Comune. D’Alfonso dal canto suo annuncia un’interrogazione parlamentare parlando di antipatie personali che non possono condizionare l’altezza del premio

 

Questa la nota stampa congiunta di Sospiri e Masci che pubblichiamo. “Dopo i ripetuti allarmi del 2021, del 2022 e del 2023 su presunti addii a Pescara, l’avvocato Carla Tiboni torna a paventare il trasferimento dei Premi Flaiano in un’altra località abruzzese, fino ad oggi non meglio precisata. Un annuncio che non ci sorprende (vista la reiterazione) ma che è fonte di rammarico, esattamente come era accaduto negli anni scorsi, tanto più che l’avvocato Carla Tiboni non ha ritenuto opportuno comunicare alcunché all’Amministrazione comunale di Pescara che pure ha ampiamente finanziato la realizzazione delle precedenti edizioni, non solo con i contributi annuali, che la giunta Masci ha di gran lunga aumentato rispetto alle precedenti giunte, ma anche con il pagamento degli allestimenti in piazza, sempre a carico del Comune. Migliaia e migliaia di euro dei cittadini, si badi bene, e non di questa o di quella giunta comunale. Qualcosa, però, non torna, perché per il 2025 il Comune di Pescara e la Regione Abruzzo, che agiscono in perfetta sintonia, hanno previsto di finanziare i Premi Flaiano con una somma superiore allo scorso anno. Nello specifico, lo stanziamento totale previsto per il 2025 sarebbe pari a 80 mila euro (di cui 20mila euro del Comune e 60mila per la Regione) più l’allestimento del palco a carico del Comune, a fronte dei 75 mila euro del 2024 (50mila euro del Comune, più  23mila euro circa per l’allestimento in piazza, sempre a carico del Comune, e 25mila della Regione). Sono cifre che testimoniano la grande considerazione di Comune e Regione nei confronti dei Premi, del loro significato e del loro valore per la città e per l’intero Abruzzo. Una attenzione in termini di risorse che, per inciso, andrebbe parimenti assicurata anche ad altre realtà del territorio che si spendono dodici mesi l’anno per promuovere eventi culturali.
Nasce da questi numeri e da queste riflessioni l’amarezza per ciò che è accaduto nelle ultime ore perché, rileggendo anche le dichiarazioni degli anni scorsi dell’organizzatrice dei Premi Flaiano, emerge sempre un velato vittimismo, sembra sempre che ci sia qualcuno, all’interno delle istituzioni, che vorrebbe la manifestazione via da qui. Non è affatto così, va detto a chiare lettere, e d’altronde lo dimostrano le somme elargite fino ad oggi e quelle che Regione e Comune sono pronte ad elargire anche per il 2025: se poi questa attenzione ai Premi mina la serenità dell’avvocato Tiboni, evidentemente c’è qualcosa che ci sfugge. Non abbiamo dubbi sul fatto che i Premi Flaiano debbano rimanere a Pescara, ma capiamo anche che la scelta sia interamente nelle mani dell’Associazione proprietaria dei Premi stessi che hanno un senso qui a Pescara, nella città natale di Flaiano. In ogni caso questo illustre pescarese rimarrà un punto di riferimento assoluto per la sua città e continueremo a valorizzarne la figura e l’attività”.

 

Anche l’onorevole D’Alfonso interviene sulla vicenda “Premi Flaiano”.  “Annuncio che intendo promuovere un’interrogazione parlamentare per fare luce sulla singolare vicenda che si è determinata nella città di Pescara, costringendo la Presidente Carla Tiboni a comunicare che questa edizione dei Premi Flaiano non si farà a Pescara. È come se da un giorno all’altro si venisse a sapere che la Biennale non si farà a Venezia, o che il Festival di San Remo si farà a Forte dei Marmi. Ci sono legami e connessioni che non si possono scalfire. Se accade vuol dire che è accaduto l’impensabile. Mi preoccupa molto che l’avvocato Carla Tiboni, che è persona straordinariamente avveduta e prudente, abbia dovuto prendere atto che mancano condizioni di serenità. Chi o cosa ha determinato questo? Quanto ha inciso l’antipatia personale del sindaco di Pescara? Ed è ammissibile che questo possa accadere rispetto a una realtà che è un patrimonio della città? Ma ancora, vedo un grande rischio. Il rischio che il modello della Regione di dare mance alla cultura possa strabordare ovunque. A Pescara, infatti, c’era una tradizione consolidata di finanziamento ai Premi Flaiano. Quest’anno di colpo la cosa ha assunto la consistenza quasi salivosa di una mancia. Non va bene che questo accada, non deve accadere. Nelle tradizioni liberaldemocratiche le istituzioni promuovono e sostengono le iniziative culturali espresse dalle libertà della società, dai mondi vitali della comunità. Non le vessano, non le umiliano. Non le costringono a migrare altrove perché dispiacciono per ignoti motivi a chi detiene un potere che dovrebbe essere democratico. La vitalità culturale non può coincidere con la genuflessione ai poteri delle istituzioni verticali. Voglio pensare che il gravissimo accaduto verrà velocemente razionalizzato, permettendo a Pescara di non perdere un “elemento faro” della sua consistenza culturale, della sua riconoscibilità identitaria, della sua capacità espressiva. Le persone fisiche possono avere antipatie o simpatie, le persone giuridiche NO. Nelle terre segnate da istituzioni sbagliate il Capo amministra i prodotti culturali, li fa vivere, li fa essiccare o morire. Noi dobbiamo essere realtà altra, testardamente differente. La Cultura con la sua domanda di libertà merita di più dei dispetti”.

Da registrare anche la nota del Parlamentare pescarese Guerino Testa:

“Annulliamo tutte le polemiche e lavoriamo per una grande edizione 2025 del Premio Flaiano che veda anche la partecipazione attiva del ministro alla Cultura, Alessandro Giuli”. Così il deputato pescarese di Fratelli d’Italia, Guerino Testa, torna ad intervenire sulla vicenda della rinomata manifestazione culturale, oggetto di polemica in questi giorni. “Il Flaiano non è né una contesa politica né può essere al centro di diverbi personali – dichiara Testa – facciamo tutti un passo indietro unendo forze e competenze per una edizione degna del grande peso culturale dell’evento e del suo fondatore, Edoardo Tiboni, papà di Carla, che ha lasciato in eredità a tutti noi un rilevante patrimonio da custodire e valorizzare. Apprendo più di controversie sui giornali, che non fanno altro che alimentare dissapori e malumori – prosegue l’Onorevole – che di chiarimenti personali. Lancio l’invito per un caffè a tutte le parti interessate, al fine di un confronto costruttivo, per una ritrovata serenità da suggellare in una conferenza stampa di presentazione dell’edizione di quest’anno alla Camera dei deputati, alla presenza del Ministro da me già allertato e che ha anche il piacere di presenziare la serata finale delle premiazioni. Torniamo al rispetto reciproco delle istituzioni – conclude Testa – lo dobbiamo a Pescara, ai pescaresi e a tutti coloro che si sono sempre impegnati per l’ottima riuscita dei Premi internazionali Flaiano”

 

Barbara Orsini: