Premi Flaiano: botta e risposta tra l’Assessore Carota e la Presidente Tiboni

Ennesimo botta e risposta tra l’Amministrazione Comunale di Pescara e la Presidente dei Premi Flaiano Carla Tiboni che ieri aveva dichiarato di essersi dovuta procurare autonomamente della collocazione in Piazza Salotto per la serata conclusiva, vista l’inagibilità del Teatro “d’Annunzio”.

“Chi fa da se fa per tre”, aveva dichiarato in una nota Carla Tiboni che, pur specificando di non voler fare polemiche visto il clima elettorale, l’Associazione “Flaiano” si era già mossa per individuare in Piazza della Rinascita la location alternativa rispetto al Teatro “d’Annunzio” dichiarato inagibile, per la consueta serata finale di luglio. A distanza di 24 ore la replica dell’assessore comunale alla cultura del Comune di Pescara Maria Rita Carota:

“Io credo sia ingeneroso (oltre che non corrispondente vero) affermare una cosa del genere – scrive in una nota la Carota –  dal momento che ho voluto incontrare subito e personalmente la presidente Tiboni per trovare la migliore soluzione per lo svolgimento della serata finale dei Premi Flaiano a piazza Salotto, essendo venuta meno la possibilità di utilizzare il teatro d’Annunzio. E ho garantito, in quella sede, che sarà il Comune a sostenere le eventuali ulteriori spese della diversa collocazione. Una premura che evidentemente non è stata colta, per non dire apprezzata. Inoltre l’organizzazione dei Premi ha formulato richiesta per l’utilizzo a titolo gratuito della sala Tosti e del piazzale Michelucci dell’Aurum per le altre serate di premiazione e la stessa è stata accolta e deliberata dalla giunta comunale, per un vantaggio economico di 1.043,73 €, come si può leggere dalla delibera dello scorso 11 aprile, numero 307. Un altro segnale di massima collaborazione e sostegno da parte del Comune a una manifestazione che fa parte della nostra città, la rappresenta a livello nazionale, e che abbiamo sempre supportato. Ma anche questo passaggio non è stato “registrato” né riportato nel cahier de doléance   delle ultime ore. Credo sia nelle cose che l’organizzazione dei Premi debba attivarsi di anno in anno per individuare le sedi degli eventi e chiederne la disponibilità: è nelle cose, direi, ma il supporto del Comune c’è, è tangibile, è nei nostri atti. Credo sia superfluo ricordare che il Comune supporta i Premi Flaiano anche con un contributo economico, previsto nel bilancio comunale, pari a 50.000 €: un contributo aumentato rispetto ai Bilanci precedenti, cresciuto da due anni. Insomma, il concetto giusto, per me, è che l’unione fa la forza. E concludo sottolineando che non è opportuno usare continuamente Flaiano, personaggio caro a Pescara e all’amministrazione, per sollevare polemiche dal sapore politico, spesso pretestuose. Il Comune tiene a Flaiano e non condivide che il suo nome venga usato per fomentare discussioni che non hanno fondamento. Non credo che apprezzerebbe”.

Non si fa attendere la replica della Presidente dell’Associazione “Flaiano” Carla Tiboni:

“L’assessore Carota continua a tornare sempre su polemiche e candidature, ma qui l’unica candidata alle comunali è lei. Dopo il disastro del Teatro d’Annunzio, e tutto quanto ne è conseguito dopo oltre 50 anni di onorato servizio, il Comune non poteva che attivarsi per i Premi Flaiano, visto che c’era un contratto sottoscritto per l’edizione 2024 ed una caparra versata. Quanto ai contributi che l’assessore snocciola con un po’ di vanità, Le ricordo che questa amministrazione ha da sempre avuto un atteggiamento severo con i Premi Flaiano, cui negli anni ha inteso più volte ridurre il contributo, salvo poi rielevarlo in sede di Consiglio comunale, senza parlare dell’azzeramento dei contributi alla Fondazione a 0 euro in piena pandemia, a differenza di molte altre associazioni. Per quanto attiene l’Aurum, essendo struttura comunale, viene concessa alle associazioni che ne fanno richiesta, per eventi che coinvolgono la città. E, quindi, l’Associazione Flaiano ha richiesto l’applicazione del criterio che viene applicato per tutte le associazioni culturali. Per quanto infine riguarda il monito, dal sapore un po’ troppo autoritario, che il Comune non condivide che il nome di Flaiano sia usato per fomentare discussioni che non hanno fondamento, suggerirei all’assessore Carota, una rilettura veloce de “La solitudine del satiro” scritto da Ennio Flaiano. Così, tanto per comprendere che siamo in democrazia e che esiste la libertà di espressione, quella che l’assessore a quanto pare non gradisce. I conti, alla fine, non tornano mai.”