Nel weekend appena trascorso, la località montana dei Prati di Tivo ha registrato una presenza massiccia di visitatori
Famiglie con bambini, appassionati della montagna e semplici curiosi hanno affollato la piazzetta e la strada di accesso, trasformate in un grande parco giochi naturale. Tuttavia, dietro l’immagine da cartolina si cela l’ennesima stagione invernale senza sci. Questo perché sul fronte amministrativo la situazione resta complessa.
La Gran Sasso Teramano (Gst), la società pubblico-privata proprietaria degli impianti, sta cercando di rientrare in possesso delle attrezzature di Prati di Tivo e Prato Selva, che non sono state ancora riconsegnate dall’ex gestore e custode giudiziale Marco Finori. Finori, dopo il rigetto del suo ricorso da parte della Corte d’appello dell’Aquila, aveva annunciato una consegna bonaria.
La riconsegna, però, non si è mai concretizzata e, al contrario, Finori ha depositato un ulteriore ricorso. Per questo motivo, i tre liquidatori della Gst – Valerio Ferro, Piergiorgio Passerini e Giorgio D’Ignazio –dopo avergli mandato un precetto ad adempiere entro dieci giorni, hanno provveduto a rivolgersi all’ufficiale giudiziario per la riconsegna coatta.
Nel frattempo si attende il 16 dicembre, data in cui è prevista l’udienza di merito relativa al ricorso di Finori contro la sentenza del Tribunale di Teramo del 12 maggio scorso. Con la stagione invernale oramai saltata l’obbiettivo è quello di essere pronti almeno per la stagione estiva. La comunità degli operatori continua a resistere, ma ogni inverno perso rappresenta un ulteriore passo verso l’erosione di un patrimonio turistico che un tempo richiamava migliaia di sciatori. Finché gli impianti resteranno chiusi e le controversie giudiziarie irrisolte, il futuro della località resterà sospeso.
