Il direttore del quotidiano abruzzese il Centro, Luca Telese, intervista Marco Lombardi, ceo di Proger, una delle società responsabili della progettazione del Ponte sullo stretto
L’intervista completa sarà pubblicata sul quotidiano il Centro di domani, ecco alcuni stralci:
Quello del Ponte sullo Stretto di Messina non è un progetto vecchio “ma aggiornato fino all’ultimo momento utile”, le critiche sotto il profilo ambientale della Corte dei conti “sono incomprensibili” e la realizzazione dell’opera comporterà “decisi benefici economici”. Sono alcuni dei punti centrali dell’intervista a Marco Lombardi, ceo di Proger, una delle società responsabili della progettazione del Ponte.
“Il progetto in questi anni è stato ottimizzato con le più moderne tecnologie – afferma Lombardi – e ha già fatto scuola
sotto il profilo ingegneristico, tanto che si parla di Messina Type per altri progetti di ponti sospesi”. Le obiezioni quindi
“sono solo italiane” perché “un’opera non è di destra né di sinistra: solo in Italia ascoltiamo i cori da curva sud su di un
eccezionale progetto di viabilità”.
Sotto il profilo ambientale, Lombardi aggiunge:
“L’ecologia é stata la nostra bussola. Ci siamo posti il vincolo della sostenibilità ambientale, che in precedenza non era mai stata una priorità e per la prima volta si potenzierà preventivamente l’ecosistema interessato dagli effetti del cantiere e non a fine lavori ripristinando ciò che si va a degradare”.
Nessun timore, garantisce Lombardi, anche sotto il profilo del vento e neppure del suolo visto che “la fondazione del Ponte non insiste su una faglia, perché la Cannitello è da intendersi più propriamente come un terrazzamento marino”.
Infine, il lato economico dell’opera: Lombardi cita una ricerca della Bocconi, secondo la quale “il Ponte produce più
ricchezza del suo costo, pari a 14 miliardi. Il beneficio principale è relativo al risparmio del tempo nel collegamento
tra Sicilia e Continente, 15 minuti contro due ore, vantaggio che la Bocconi converte in oltre 8 miliardi di euro.
L’opera, aggiunge il ceo di Proger, non è di per se stessa più cara del previsto ma l’incremento di costo è dovuto quasi esclusivamente alla semplice attualizzazione del costo delle materie prime. Non c’è alcuna variante in corso d’opera che lo ha determinato”.