Pescara, sventata rivolta nel carcere di San Donato

Sventata rivolta nel carcere di Pescara: la Polizia Penitenziaria ripristina l’ordine. Il SAPPE denuncia criticità strutturali e carenze di personale

Lunedì pomeriggio nella Casa Circondariale di San Donato a Pescara, un tentativo di rivolta è stato efficacemente contenuto grazie al tempestivo e professionale intervento della Polizia Penitenziaria. E’ quanto denuncia in una nota il Segrertario Provinciale del SAPPE; Giovanni Scarciolla

“Un gruppo di detenuti di origine nordafricana, già noti per comportamenti violenti e atteggiamenti intimidatori nei confronti di altri reclusi, ha scatenato un grave disordine all’interno della seconda sezione giudiziaria. I rivoltosi, armati di bastoni e oggetti contundenti rudimentali, sono riusciti a sfondare il cancello di sbarramento, raggiungendo il piano terra della struttura. La protesta è stata innescata da un presunto ritardo nella consegna delle sigarette, nonostante nessuno dei detenuti coinvolti avesse presentato regolare richiesta d’acquisto. L’intervento congiunto del personale in servizio, supportato da rinforzi provenienti dagli istituti penitenziari di Sulmona, Lanciano, Campobasso e Pescara, ha permesso di riportare l’ordine in tempi brevissimi, evitando conseguenze gravi e garantendo l’incolumità di tutti. Sette detenuti, ritenuti promotori e responsabili dell’azione, sono stati immediatamente trasferiti in altre strutture.

Il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (SAPPE), attraverso il segretario provinciale Giovanni Scarciolla, ha espresso vivo apprezzamento nei confronti degli agenti per l’elevato senso del dovere e la prontezza dimostrata. Al tempo stesso, il sindacato ha rinnovato l’allarme sulle condizioni critiche in cui versa l’istituto di Pescara: a fronte di una capienza regolamentare di 250 detenuti, la struttura ne ospita attualmente circa 400, nonostante una sezione resti ancora inagibile in seguito ai gravi disordini dello scorso febbraio. Particolarmente preoccupante è anche la cronica carenza di organico: il numero effettivo di agenti operativi risulta ben al di sotto delle necessità, aggravato da distacchi presso altri istituti e uffici. Il SAPPE chiede con urgenza un intervento concreto da parte delle istituzioni locali e nazionali per garantire adeguate condizioni di sicurezza e di lavoro al personale in servizio, nonché per avviare la realizzazione di un nuovo complesso penitenziario, moderno e funzionale, all’altezza delle esigenze di una delle realtà carcerarie più rilevanti del Centro Italia”. Conclude Il Segretario Scarciolla.