Pescara, saranno abbattuti oltre 100 cinghiali avvistati in città. Censiti anche 2 lupi e 2 caprioli

“Via libera all’abbattimento dei 101 cinghiali avvistati e censiti sul territorio cittadino di Pescara e la cui presenza è ora sottoposta alla vigilanza delle Guardie venatorie volontarie, per contenere i danni e le devastazioni che gli animali stanno causando”.

“Ad avere la peggio sono i terreni privati, i recinti delle abitazioni, letteralmente devastati, senza dimenticare che la presenza degli animali vaganti è sempre più spesso causa di incidenti stradali anche gravi. È quanto emerso oggi nel corso della seduta della Commissione convocata alla presenza della Guardia Giovanni Spina, coordinatore delle operazioni di controllo e monitoraggio, convocato proprio per fare il punto della situazione sul capoluogo adriatico”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Mobilità e Degrado Urbano Armando Foschi ufficializzando l’esito della seduta.

“La situazione è tutt’altro che semplice – ha sottolineato il Presidente Foschi -: il censimento degli animali selvatici presenti e segnalati quotidianamente nelle zone residenziali di Pescara ci conferma la presenza di 101 esemplari di cinghiale che vagano indisturbati per lo più in ore notturne a caccia di cibo, di due caprioli, che non rappresentano un problema, e anche di due lupi, avvistati in strada Colle Pizzuto, una presenza, quest’ultima, assolutamente normale e conseguente ai cinghiali che costituiscono l’80 per cento della loro alimentazione, lupi che solitamente attendono di sorprendere i cuccioli di ungulati soli evitando accuratamente il branco che li vedrebbe soccombere. I cinghiali, tipici delle zone montuose, si sono spostati da soli a valle proprio alla ricerca di terreni coltivati, vivendo all’interno delle aree boschive meno penetrabili dall’uomo, come nella zona di San Silvestro, per poi uscire di notte, determinando però vere devastazioni, come testimoniato dalle fotografie inviateci ogni giorno dai cittadini che al mattino si ritrovano giardini privati, tenuti a prato inglese, completamente scavati e recinti spezzati dall’ingresso del branco. Senza dimenticare che il cinghiale, che come animale selvatico normalmente ha paura dell’uomo, può rappresentare un pericolo e attaccare se ritiene, ad esempio, di dover difendere i propri cuccioli. L’emergenza vera e propria interessa alcune zone specifiche della città, come Colle Pineta, Colle Pizzuto, via Martiri di Pietransieri, Colle Breccia, via Tirino, la zona di San Silvestro, la zona del Cimitero, zona di San Donato e area tutt’attorno al PalaFiera Danelli, zona di Fosso Mazzocco, al confine tra Pescara, Spoltore e Montesilvano, via strada del Palazzo, via delle Fornaci,  Zanni, un’emergenza cresciuta in modo progressivo e che il Comune di Pescara ha gestito a partire dal 2021 e sino a oggi con ordinanze di monitoraggio, della validità di sei mesi rinnovabili. Ora, con l’approvazione del Piano Faunistico regionale Venatorio, valido sino al 2027, è stata firmata una nuova ordinanza, il 26 dicembre scorso, valida sino alla scadenza del Piano regionale stesso, e che consente di procedere con l’abbattimento degli animali, operazione affidata alle Guardie venatorie volontarie, visto che i semplici cacciatori, seppur muniti di regolare porto d’armi, non possono assolutamente intervenire in zone residenziali. Come confermato dalla Guardia Spina – ha proseguito il Presidente Foschi – la presenza dei cinghiali sul territorio di Pescara è da eradicare completamente perché non è compatibile la convivenza con gli ungulati, dunque vanno abbattuti i cento esemplari censiti: la norma prevede che, una volta abbattuti, vengano prelevati dei campioni che vengono inviati all’Istituto Zooprofilattico per le analisi di rito, i risultati arrivano entro uno o due giorni e, solitamente, la carne può essere destinata al consumo umano e viene consegnata ai privati che, magari, si sono ritrovati l’animale in giardino, animale che sino a qualche anno fa aveva un peso non superiore ai 50 chili, si riproduceva una sola volta all’anno e al massimo partoriva 4 cuccioli. Oggi, in seguito all’incrocio dei nostri cinghiali con animali dell’est Europa, i cinghiali possono arrivare a pesare anche 150-200 chili, si riproducono durante tutto l’anno e possono partorire sino a 10 cuccioli, generando l’emergenza di sovraffollamento che stiamo vivendo. Sino a oggi in Abruzzo non si sono mai registrati casi di peste suina, che invece sono stati segnalati in provincia di Rieti, Viterbo e Roma”.