Pescara: opposizioni critiche su acquisti immobiliari del Comune

Il PD critica il Comune di Pescara perché acquista immobili privati e non risana il proprio patrimonio. Pettinari parla di scelta antieconomica per il CPI

Alla Giunta Masci il PD chiede soprattutto di spiegare per quale ragione acquistare immobili dai privati sia più importante che risanare il patrimonio comunale.

Le argomentazioni di Piero Giampietro, capogruppo del Pd nel Consiglio Comunale di Pescara:

“Cinque milioni di euro. Sono le risorse che, fra fondi propri e finanziamenti regionali, e mentre lascia morire gli immobili comunali nel pieno degrado e abbandono, la giunta Masci ha trovato in meno di 6 mesi per acquistare da soggetti privati immobili di grandi dimensioni: l’ex Grand Hotel di via Orazio, l’ex palestra Malibu di via Gran Sasso, ora l’ex Sanstefar di piazza Garibaldi. È incredibile che la stessa giunta Masci pretenda di essere creduta quando dice di non avere fondi per risanare immobili comunali che cadono letteralmente a pezzi, come l’ex casa di riposo di via Arapietra e l’ex scuola San Giovanni Bosco di via Monte Siella, vere bombe ad orologeria per i quartieri che li circondano”.

Secondo Giampietro gli spazi delle due strutture sarebbero stati più che sufficienti ad ospitare sia le sedi delle partecipate, per le quali sono stati avviati gli acquisti di via Orazio e via Gran Sasso, sia il Centro per l’Impiego, per il quale si pensa all’acquisto di piazza Garibaldi.

“Per non parlare di altre strutture per le quali sono state sacrificate aree verdi. – aggiunge il consigliere del Pd – A questo punto devono chiarire cosa abbia impedito loro di puntare sugli immobili comunali decadenti, anziché spendere risorse pubbliche per acquistare immobili privati con un dispendio di risorse elevato. Lo chiederemo alla giunta Masci e valutiamo anche di chiederlo anche alla Corte dei Conti, perché siamo di fronte ad acquisti fatti con fondi pubblici a fronte di immobili pubblici che cadono a pezzi e che sono lasciati nel degrado più assoluto a questo punto, temiamo, per scelta politica. Ci sono anche precise responsabilità igienico-sanitarie interamente in capo al Comune. Ora la giunta deve spiegare per quale ragione ritenga che l’acquisto da privati sia più importante che risanare il patrimonio comunale, e deve spiegare anche perché nel caso di via Monte Siella sia stato necessario tutto il nostro impegno per scoprire che solo a ottobre 2025 la giunta Masci, dopo 6 anni, si sia accorta che la ex scuola sgomberata nel 2019 fosse ancora dotata del codice meccanografico, quel codice che la identica gli edifici scolastici in uso, vicenda che ha dell’incredibile. Il cambio di destinazione d’uso della ex casa di riposo di via Arapietra (nella foto), destinata ora ad essere venduta per ospitare edifici residenziali, fa da cornice al caos apparente che regna attorno al patrimonio comunale: la mia proposta di tornare alla destinazione d’uso che consente di ospitare servizi pubblici va esattamente nella direzione di evitare sprechi di risorse pubbliche e di suolo libero. É il momento di scoprire le carte”.

Il presidente del Movimento Politico Pettinari per l’Abruzzo, Domenico Pettinari, si focalizza sulla vicenda del CPI, il Centro per l’impiego, e annuncia battaglia:

“La proposta di delibera è la nr.141 del 4.12.2025 ed è tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di domani. Daremo grande battaglia per scongiurare che passi questa ennesima operazione, a nostro avviso, antieconomica per Regione Abruzzo e Comune di Pescara. Attualmente il CPI si trova in un immobile in Via Passolanciano dove il Comune di Pescara paga, unitamente ai comuni di Spoltore e Montesilvano, un affitto annuo di 53 mila euro per una struttura di 680mq. La nuova struttura, che si vuole invece acquistare con la delibera che andrà domani in aula, si trova in Piazza Garibaldi, è di 739mq e costerà al Comune di Pescara circa 2 milioni di euro. I soldi per l’acquisto verranno trasferiti al Comune dalla Regione Abruzzo e il Comune ne diventerà proprietario.

La prima considerazione in ordine di criticità da fare è questa: spendere 2 milioni di euro per acquistare una struttura a fronte di un affitto annuo attuale di 53 mila euro non mi sembra proprio una operazione conveniente se si pensa che in 40 anni di affitto, e quindi in un’eternità, il Comune avrebbe raggiunto la stessa cifra. Seconda criticità. Il guadagno in termini di superficie è di soli 59mq (739mq – 680mq). Questo significa che, pur ignorando tutti i costi accessori di trasloco e adeguamento, la Regione e quindi il Comune sono disposti a spendere 2 milioni di euro per ottenere solo 59 metri quadri aggiuntivi (poco più di una stanza in più). A questo punto il valore dei metri quadri aggiuntivi diventerebbe, in un calcolo meramente di convenienza, questo: 2.000.000 € / 59 mq = 33.898 € al metro quadro. Davvero l’Amministrazione ritiene che 34.000 euro al metro quadro, (questa è la cifra stimata da noi che calcola la superficie aggiuntiva) sia una cifra giustificabile per 59 mq in più, quando l’attuale sede ne offre già 680?

E poi. In Piazza Garibaldi, dove insiste l’immobile da acquistare, a differenza di Via Passolanciano, non ci sono parcheggi quindi la zona è difficile da raggiungere. Ancora. In caso di acquisto il Comune ne diventerà proprietario quindi dovrà, a differenza di oggi, occuparsi anche dei costi di manutenzione straordinaria della struttura e in delibera non ci sono riferimenti circa eventuali accolli da parte di altri enti. E ancora. Vi sembra normale che il Comune di Pescara proceda all’acquisto di un nuovo immobile avendone messe in vendita 17 di proprietà? Mi sembra alquanto strano che tra questi 17 immobili non ve ne sia uno rispondente alle caratteristiche di quello che si va ad acquistare. Il Comune tra i 17 immobili di proprietà messi in vendita, ad esempio, ha l’ex Casa di riposo di Via Arapietra che potrebbe essere benissimo ristrutturata con i soldi della Regione e utilizzata per allocare il centro per l’impiego ma, essendo coinvolti anche i Comuni di Montesilvano e Spoltore, si sarebbero potuti sentire loro in ottica della grande Pescara per individuare anche un immobile di loro proprietà nel loro territorio. Tutto ciò non sembra essere stato fatto.

Certo constatare anche che Regione Abruzzo destini due milioni di euro per l’acquisto di una nuova sede amministrativa su Pescara, mentre la sanità abruzzese continua ad agonizzare e mentre si sta realizzando il nuovo palazzo della Regione nell’area di risulta che potrebbe anche ospitare tale sede, o mentre continua ad avere due sedi di proprietà, una in Via Raffaello e una in Viale Bovio, in abbandono che continuano a deperirsi, fa davvero male.

È stata data l’area ex Cofa all’università per un progetto di cui non si vede inizio, demolite le palazzine ex ENAIP sulla riviera nord per fare un parcheggio, la Stella Maris di Montesilvano sempre all’università e ora si va ad infilare il CPI a Piazza Garibaldi dove trovare un parcheggio con la presenza degli uffici della sanità e il mercato rionale appare come una impresa ardua per non dire impossibile. Tutto ciò sembra davvero surreale.

In conclusione, voglio fare presente che la convenzione allegata alla delibera cita come data ultima di fine lavori e collaudo il 31.12.2025, ma una domanda mi sorge spontanea: come faranno, se la delibera non è stata ancora approvata e non si sa quando verrà approvata, a terminare i lavori di adeguamento della struttura e a collaudarli entro il 31.12.2025, pena la revoca del finanziamento? Anche questo mi appare come un mistero se si pensa che i lavori di adeguamento improvvisamente sono lievitati dai precedenti 49,2 mila euro agli attuali 173,5 mila euro e quindi saranno sicuramente lavori importanti che richiederanno tempo e che potranno partire solo dopo l’approvazione della delibera.

Per tali motivi il mio gruppo annuncia una grande battaglia in aula a partire da domani per evitare che si spendano questi ulteriori fondi pubblici”.

Marina Moretti: