Pescara, le nuove frontiere della criminalità

Un incontro fortemente voluto dal Questore di Pescara Luigi Liguori quello svoltosi stamani in Sala Consiliare al Comune di Pescara alla presenza del Vice Direttore Generale di Pubblica Sicurezza il Prefetto Vittorio Rizzi per la presentazione del suo libro “Investigare 5.0”

Presenti anche il Procuratore Capo Giuseppe Bellelli e Fabrizio Politi Docente Ordinario di Diritto Costituzionale all’Università degli Studi dell’Aquila. Prima di iniziare Rizzi si è soffermato con i giornalisti i quali non hanno non potuto chiedergli una riflessione a 24 ore dalla morte nell’Ospedale dell’Aquila del Super Boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro: “Messina Denaro ha rappresentato l’ala stragista di Cosa Nostra – ha detto Rizzi – con la sua morte rimarranno da chiarire, ovviamente, molte cose, ma a questo penserà la Magistratura Inquirente, quello che posso dire è che la morte di Matteo Messina Denaro segna, anche, la fine di un percorso mafioso legato alle stragi. Oggi tutte le mafie si stanno riproponendo sul mercato del crimine internazionale in modo diverso, usando lo strumento della colonizzazione, attraverso investimenti all’estero e costituzione di società d’affari.” Mafie che si stanno anche adeguando alle nuove frontiere della criminalità che passano dal progresso scientifico alla globalizzazione: “Basti pensare – ha detto ancora Rizzi – al potere della moneta digitale, noi come forze di polizia, dobbiamo ricorrere sempre più alla cooperazione internazionale, alla resilienza e all’innovazione tecnologica per reggere il passo.” Rizzi, tra l’altro, ha ricordato degli strumenti esclusivi del sistema giuridico italiano capace di prevenire ed individuare infiltrazioni criminali, una prerogativa che tutta Europa ci invidia, ma anche ricordato l’aumento preoccupante di reati predatori tra i più giovani, annunciando misure di di controllo più massiccio sul territorio, ma anche misure di educazione e prevenzione attraverso una collaborazione con il Miur.