Maltempo: per Damiani i bacini di laminazioni “servirebbero a ben poco”

Tra le infrastrutture preziose per scongiurare il rischio di alluvioni catastrofiche ci sono i cosiddetti bacini di laminazione, semplici parcheggi temporanei  per quella parte di acqua che un fiume non riesce a contenere, in caso di piena. « Servirebbero a poco – ha dichiarato al TG8 Giovanni Damiani, presidente del G.U.F.I. (Gruppo Unitario Foreste Italiane)

Si tratta di uno “sfogo” che permette di deviare parte del flusso in appositi bacini artificiali. « Servirebbero a poco – ha dichiarato al TG8 Giovanni Damiani, presidente del G.U.F.I. (Gruppo Unitario Foreste Italiane) e,  in molte circostanze, come le vasche che vorrebbero realizzare lungo il fiume Pescara sarebbero una soluzione ridicola. I bacini si riempirebbero in pochissimo tempo. Occorre cambiare il paradigma e agire sulla causa non sugli effetti. L’acqua non deve arrivare velocemente al fiume ma occorre trattenerla sul territorio.  Dobbiamo innanzitutto diminuire il consumo di suolo, limitare l’impermeabilizzazione e la realizzazione di infrastrutture. E poi serve creare boschi come è stato fatto a  Bari con la foresta “MERCADANTE”. Valga come esempio e riflessione: agire sulle cause e non sui sintomi, come oggi sento si vuole fare con dighe, sbarramenti, inutili casse di espansione ecc. ».