Porterà il nome di Bruno Pace il palazzetto appena rinnovato in Carlo Alberto Dalla Chiesa a Pescara. Questa mattina l’inaugurazione alla presenza di tutti i suoi congiunti
Da semplice bocciodromo a impianto sportivo multifunzionale per pallavolo, basket e arti marziali. Nuova vita per lo storico palazzetto nel Quartiere Zanni a Pescara grazie un’opera di ristrutturazione complessiva finanziata con fondi PNRR. Veste, dunque, ampliata e rinnovata ed anche un nuovo nome, visto che la struttura è stata intitolata alla straordinaria figura di Bruno Pace, pescarese doc, ala destra del Bologna dei miracoli negli anni ’60, allenatore di successo, opinionista Tv, venuto a mancare troppo presto all’affetto dei suoi cari e dei tanti amici e sportivi che gli volevano bene:
“Bruno era soprattutto un grande amico – ha ricordato non senza commozione il sindaco Carlo Masci – oltre che uno sportivo amato in tutta Italia, non potevamo non dedicargli uno degli impianti di cui andiamo più fieri, qui nella periferia di Pescara, a disposizione di migliaia di ragazzini che svolgono attività sportiva, ma anche di tutti gli appassionati di bocce che avranno, comunque, un loro campo, anzi due, nella parte adiacente la struttura.”
“Riconsegniamo non solo a questo quartiere ma a tutta la città un impianto sportivo, il settimo per l’esattezza, assolutamente multufunzionale – spiega Patrizia Martelli assessore comunale allo sport – qui già si allenano già da un pò i giovani di numerose società sportive ed è anche a disposizione per l’organizzazione di numerosi eventi.”
Al taglio del nastro presenti tutti i cari di Bruno Pace, la moglie Maria Cristina, i figli con le rispettive consorti e i nipoti, ed anche Masetto Pace, fratello di Bruno, stimato giornalista e bravissimo maestro di Tennis:
“Siamo particolarmente contenti di questa intitolazione – spiega Maria Cristina Gasperoni – Bruno ne sarebbe stato davvero entusiasta. E’ stato sempre un uomo di sport, uomo tutto d’un pezzo e per nulla incline a scendere a compromessi, anche per questo, forse, non ha potuto condurre un acarriera ancora più gratificante, ma lui diceva sempre che quello che doveva fare l’aveva fatto ed era soddisfatto così.”
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