Tentata rivolta oggi nel carcere di Pescara: gruppo di detenuti invade la rotonda al piano terra forzando il cancello delle scale
I detenuti si erano organizzati con bastoni per cercare di venire a contatto con la Polizia schierata. L’intervento della Polizia Penitenziaria ha evitato il ripetersi di quanto già accaduto a febbraio nella stessa casa circondariale di Pescara.
È accaduto oggi verso le ore 14: un gruppo formato da nord africani, già noti per atti contro il patrimonio, oltre che contro il personale e atti persecutori nei confronti di altri detenuti, ha invaso la rotonda piano terra forzando il cancello delle scale.
La protesta ha preso spunto da un presunto ritardo nella consegna tabacchi. Il poco personale presente, schierato e supportato anche da colleghi intervenuti dall’istituto di Lanciano, ha bloccato la protesta e isolato i sette istigatori della rivolta. Gli uffici interessati dalla direzione della carcere hanno provveduto in tempi celeri allo spostamento dei sette rivoltosi in altri istituti.
La nota firmata da Nicola Di Felice, segretario regionale OSAPP:
“Questo riporta alla luce la situazione sempre più complessa che vivono tutte le strutture abruzzesi, in particolare la Casa circondariale di Pescara, alle prese con una carenza di personale che sulla pianta organica risulta del 20%, ma che nella realtà, tra personale distaccato in altri istituti o uffici, vede una carenza effettiva del 39%. Quasi 70 in meno, tra uomini e donne in meno. Senza dimenticare che la pianta organica si basa su una presenza di 250 detenuti, mentre l’effettiva presenza si attesta intorno alle 400 unità, e un’intera sezione è ancora impraticabile dopo gli eventi del febbraio 2025.
Lo scrivente sindacato chiede alla politica pescarese di farsi portatore presso i superiori uffici delle doglianze che continuamente il sindacato rappresenta. È ora che il carcere di Pescara sia fornito di personale sufficiente alla gestione di un istituto tra i più importanti del centro Italia. Ma soprattutto è ora che la politica metta in calendario la costruzione di un nuovo complesso penitenziario, più consono e più sicuro, e in area adeguata”.