Pescara: sversamento nel fiume, miscela di gasolio e frazioni di idrocarburi pesanti

Porto canale Pescara: dopo lo sversamento ecco le prime opere di bonifica. Domani gli esiti delle analisi per la balneazione

Sono scattate questa mattina lungo le sponde del porto canale di Pescara le prime opere di bonifica preventiva per arginare lo sversamento di sostanze inquinanti di sabato scorso. Si va a caccia di eventuali responsabili. Le analisi del campione prelevato sabato pomeriggio dalle acque del fiume Pescara hanno rilevato la presenza di una miscela di gasolio e di frazioni di idrocarburi più pesanti (oli combustibili o bitumi). In particolare, nel campione è stata individuata la presenza di idrocarburi con un numero di atomi di carbonio da 10 a 40 (C10-C40).

“Grazie alla tempestività del personale Arta – ha dichiarato il direttore generale dell’Agenzia, Maurizio Dionisio – abbiamo verificato ciò che risultava plausibile ad una prima valutazione, ovvero la presenza nelle acque interessate dallo sversamento di una miscela composta da gasolio e altri olii pesanti con caratteristiche tali da poterli ricondurre nel novero degli olii combustibili”.

Lo scorso sabato 20 agosto, i tecnici del distretto Arta di Pescara, a seguito di alcune segnalazioni giunte anche tramite i canali social, hanno eseguito prelievi di acqua per il campionamento sulla sponda sud del fiume, in corrispondenza dell’azienda nautica Il Gabbiano.

Nella giornata odierna, gli stessi tecnici dell’Agenzia hanno anticipato le analisi di routine sul tratto di mare a ridosso della foce del fiume Pescara per verificarne la balneabilità. Nello specifico, sono stati effettuati prelievi per il campionamento nella zona di via Leopardi ed a cento metri in direzione Sud del molo del Porto turistico. In questo caso, oltre alle analisi batteriologiche tese a rilevare tracce di escherichia coli ed enterococchi intestinali, verranno effettuate anche indagini tese a rilevare l’eventuale presenza di idrocarburi riversati in mare dal fiume.

“L’auspicio – ha detto ancora il direttore Arta – è che l’interessamento del tratto di porto canale e la quantità degli inquinanti non pregiudichino la qualità del mare e quindi delle acque di balneazione. Attendiamo fiduciosi gli esiti delle analisi previsti nella giornata di domani”.

L’allarme era scattato sabato mattina su segnalazione di alcuni diportisti; in serata la riunione operativa; oggi il primo intervento per arginare lo sversamento abusivo che ha raggiunto il fiume attraverso un canale delle acque bianche, cioè un tombino. A rintracciare l’origine dello sversamento e l’eventuale colpevole ci penseranno le indagini avviate da Forestale e Guardia Costiera.  Intanto, come detto, questa mattina si registra il primo intervento della Servimar di Ortona, l’azienda che peraltro cura la pulizia del Porto canale. Con l’ausilio di una piccola imbarcazione sono stati posizionati in due critici del fiume dei lunghi serpentoni bianchi di contenimento (il nome tecnico è Oil Booms), vere e proprie barriere galleggianti oleo-assorbenti di 30 metri per 20 centimetri di diametro, che hanno la doppia funzione di bloccare il flusso della sostanza oleosa e di assorbirla. Sono legati a terra e poi ancorati al fondo del fiume. Successivamente verranno posizionate delle boe luminose per la sicurezza della navigazione del canale.