Una buona base di partenza per definire un progetto unitario e non frammentato in quella che rappresenta l’opera più importante per la città di Pescara. La riqualificazione dell’Area di Risulta.
Palazzo della Regione si Palazzo della Regione no, alla fine vuoi vedere che la sintesi esiste e che andrebbe presa più in considerazione da chi dovrà prendere un’ultima e definitiva decisione? A fornire un interessante contributo, infatti, è l’idea emersa dalla Proger a firma degli architetti Giovanni Vaccarini e Umberto Sgambati. Palazzo della Regione si, ma in un contesto che va oltre il semplice giardinetto intorno e che, al contrario, pongano al centro dell’intero progetto il verde, anzi un vero e proprio mare di verde tutto intorno. Su queste basi si può cominciare a ragionare, dichiara Massimo Palladini di Italia Nostra, ma dal nostro punto di vista resta centrale la necessità di ridurre al minimo la presenza di cemento, ne abbiamo già abbastanza. Un’idea davvero interessante per Simona Barba di Alleanza Verdi Sinistra – Radici in Comune:
“Mi chiedo perché in Comune stiano snobbando questo studio, visto che a mio avviso – precisa Simona Barba – il sindaco lo conosce molto bene. Il punto è che su questa benedetta area di risulta manca una visione, una seria progettazione, si sta procedendo con progetti frammentati che non hanno una logica. Vaccarini che è un eccellente professionista e realizza progetti in tutta Europa, ci fa capire che se vogliamo dare a questa città un’immagine di piccola metropoli davvero europea, come dice spesso anche il nostro sindaco, è questa la strada che dobbiamo percorrere. Semmai, ci si verrebbe da chiedere, il punto è dove la Regione troverà quasi 100 milioni per realizzare tutto questo, dalle addizonali irpef?”