Pescara ricorda i suoi martiri di Colle Orlando

Nella notte del 13 ottobre 1943, nel corso di un’improvvisa perquisizione in alcune abitazioni di Fontanelle, in località Colle Orlando, vennero rintracciate delle armi da fuoco: due fucili da caccia appesi agli stipiti della porta d’ingresso e una pistola. I tre possessori, padri di famiglia lontani da ogni militanza politica, furono prelevati con la scusa di interrogarli, separati dalle loro famiglie, bloccate sotto la minaccia delle armi tedesche, condotti a poca distanza dalle rispettive abitazioni e ammazzati

A due di loro fu fatta scavare prima la propria fossa, il terzo, Di Berardino, fu lasciato esanime poco distante. Carlo Alberto Di Berardino fu lasciato in un fosso mentre gli altri due, Giuseppe Mancini e Marco Di Giacomo, furono seppelliti nelle fosse fatte scavare loro dai carnefici e successivamente ricoperti di terra.

Le famiglie, non vedendoli rincasare chiesero informazioni sulla sorte dei congiunti ai militari tedeschi, avendone risposte evasive. I cadaveri furono poi scoperti e portati di nascosto presso il cimitero di San Silvestro. Oggi come da anni la città ricorda questi tre suoi pescaresi trucidati senza colpa e senza pietà.

Barbara Orsini: