Pescara: quando un parco rifugio, per cani, diventa uno scontro politico tra città

Il progetto del parco-rifugio per i cani del territorio pescarese è diventato oggetto di diatriba politica. Da un lato l’amministrazione Masci, dall’altro Spoltore che non accoglie la richiesta di realizzazione di una struttura su un terreno che insiste su Santa Teresa, tra via Rastelli e via Sant’Agostino

Il progetto prevede anche un hub di riabilitazione e socializzazione per gli animali di affezione con il fine di incrementarne il tasso di adozione. Sono previsti box singoli, doppi, quadrupli e anche spazi per l’isolamento. Il numero massimo di cani da ospitare sarà pari a 65. È prevista una zona 1, di circa mille metri quadrati, per l’accoglienza e servizi del rifugio, con strutture prefabbricate per l’area accoglienza dei visitatori, spazi per il personale e il pubblico, area cucina, ambulatorio veterinario, area quarantena per i nuovi ingressi e l’area nursery con possibilità di ospitare fino a due cucciolate. Nella zona 2, di circa 4.500 metri quadrati,  è prevista la realizzazione di un presidio zoo-antropologico che potrà contenere stabilmente 51 cani con diversi padiglioni, compreso uno dedicato ai cani anziani e quello per gli animali più timorosi, o per quelli aggressivi che devono essere rieducati. Infine, la zona 3, che si estende su 14mila metri quadrati, vedrà anche il futuro parco urbano.

«E’ tutto pronto – ha dichiarato il sindaco Carlo Masci al TG8 – ma il comune di Spoltore non risponde alle richieste eppure sarebbe la prima struttura a beneficiare di un finanziamento di 650mila euro e di un terreno di 25.000 metri quadrati, tra l’altro, donato dall’imprenditore Daniele Kihlgren».