Presentata a Pescara l’11esima edizione de “La cultura dei legami”: la nuova stagione del Teatro Immediato da ottobre 2025 a febbraio 2026
È stata presentata questa mattina, nella Sala Giunta del Comune di Pescara, l’undicesima edizione de “La cultura dei legami”, la rassegna promossa dal Teatro Immediato con il supporto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara.
Il programma degli appuntamenti in calendario va da ottobre 2025 a febbraio 2026. Si svolgeranno tutti a Pescara, nello spazio teatrale di via Nenni 5. Sarà un percorso che intreccia teatro di parola, contaminazioni musicali e riflessioni civili, sotto la direzione artistica di Edoardo Oliva e con un titolo evocativo: Homo homini lupus. Un viaggio intenso e multidisciplinare attraverso le relazioni umane, la memoria e le identità.
Il cartellone propone un ricco intreccio tra cinema d’autore, teatro di ricerca e musica contemporanea, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo tra artisti, pubblico e territorio, in piena sintonia con lo spirito della rassegna che da oltre un decennio anima la vita culturale pescarese. Nel corso dell’appuntamento con i giornalisti è intervenuto il vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Maria Rita Carota che ha dichiarato:
“Questa nuova stagione ha tutte le caratteristiche per far apprezzare al pubblico tutto il lavoro che il Teatro Immediato porta avanti quotidianamente e da anni. Si tratta di una realtà che non svolge soltanto un’attività culturale di grande qualità, ma che riveste anche un ruolo importante dal punto di vista sociale, capace di creare legami, inclusione e crescita collettiva. A nome dell’Amministrazione comunale desidero ringraziare tutte le persone che ne fanno parte, a partire da Edoardo Oliva e Roberto Melchiorre, che sono qui oggi al mio fianco e che con passione e dedizione continuano a dare vita a un teatro che arricchisce la nostra città.”
Il direttore artistico Edoardo Oliva:
“Sarà una stagione che interroga il presente con linguaggi diversi: teatro, cinema, musica. Homo homini lupus è il filo che lega storie di memoria, identità e relazioni umane, in un tempo che ha urgente bisogno di ricostruire la cultura dei legami, contro ogni forma di isolamento e indifferenza”.
Lo scrittore e drammaturgo Roberto Melchiorre ha spiegato che “questa stagione affronta temi scomodi e necessari. Con Il Generale Roatta Mario portiamo in scena una pagina e un personaggio rimossi della nostra storia, per riflettere su come il passato continui a interrogare il presente. Il teatro, in questo senso, diventa uno spazio di responsabilità e memoria attiva”.
PROGRAMMA CINEMATOGRAFICO
Domenica 19 ottobre, ore 18:00 – La donna che canta, di Denis Villeneuve. Un viaggio nella memoria e nella resilienza, tra identità perdute e verità da ricostruire.
Domenica 16 novembre, ore 18:00 – L’infanzia di Ivan, di Andrej Tarkovskij. Un classico del cinema sovietico che racconta la guerra attraverso gli occhi di un bambino, con una potenza visiva e poetica senza tempo.
PROGRAMMA TEATRALE
Venerdì 31 ottobre, ore 21:00 – Caprò, di Vincenzo Mambella, diretto e interpretato da
Edoardo Oliva. Un monologo potente e struggente, ambientato nell’Abruzzo di fine Ottocento. Caprò è un contadino anonimo, un antieroe tragico che vive il naufragio della propria esistenza su un fazzoletto di terra. Lo spettacolo, già rappresentato in oltre cento repliche, inaugurerà
la sesta edizione del Festival Internazionale “In Scena” di Barcellona.
Dal 16 gennaio all’8 febbraio – Il Generale Roatta Mario, di Roberto Melchiorre, diretto e
interpretato da Edoardo Oliva. Un’indagine teatrale sulla figura controversa di Mario Roatta, protagonista oscuro del fascismo italiano. Lo spettacolo affronta il tema della rimozione del passato, l’assenza di giustizia per i crimini compiuti dal fascismo fuori dai confini nazionali e le dinamiche di potere che ancora oggi echeggiano nei conflitti contemporanei. Un lavoro di grande attualità e intensità storica e civile.
TEATRO E MUSICA
Domenica 30 novembre, ore 18:00 – Sarabanda Post Comunista, di e con Irida Gjergji. Un monologo jazz che racconta l’esperienza dell’emigrazione con ironia e profondità. La voce di Nina, personaggio sospeso tra Albania e Italia, modernità e tradizione, si intreccia con la musica popolare albanese rivisitata in chiave contemporanea.
Domenica 14 dicembre, ore 18.00 – Ti vuije dice, di e con Lara Molino. Uno spettacolo musicale teatrale che celebra le radici abruzzesi attraverso il dialetto, la voce femminile e la forza della tradizione. Con la partecipazione del fisarmonicista Giuseppe Di Falco e del gruppo Cantatrici d’Abruzzo, Lara Molino ci invita a rientrare nel cerchio della memoria condivisa, dove la musica unisce e la parola cura.