Anche Pescara dice addio agli ombrelloni in rafia sintetica: sarà un percorso graduale da completarsi entro il 2028. Ora si pensi al polistirolo
Il Comune di Pescara avvierà dal 2026 il percorso che, entro il 2028, porterà all’eliminazione totale degli ombrelloni in rafia sintetica dagli stabilimenti balneari della città. Dopo le sollecitazioni arrivate da più parti, anche dal gruppo AVS Radici in Comune e dall’associazione Plastic Free Onlus, il Comune ha anticipato i tempi di avvio della procedura, anche se il risultato finale si raggiungerà solo nel 2028 e non nel 2027 come auspicato all’inizio.
In Italia sono pochissimi i Comuni che hanno già messo al bando gli ombrelloni hawaiani. In Abruzzo c’è un’ordinanza della Regione che però si limita ad appellarsi alla responsabilità dei balneatori richiamando il Protocollo d’Intesa del 20/06/2019 inerente la campagna di sensibilizzazione per la riduzione dell’uso della plastica in spiaggia e il Protocollo di Sostenibilità delle Spiagge, approvato con D.D. n°DPC032/156 del 31.05.2023. Ai balneatori viene semplicemente ricordato di “prediligere l’impiego di materiali naturali per i sistemi di ombreggiatura”. Evidentemente non è bastato, tanto che il numero di ombrelloni di rafia è sembrato persino aumentato nell’estate 2025.
Purtroppo è fin troppo chiaro quanto ci sia ancora molto da fare: passeggiando sulla battigia, anche in questi giorni autunnali, non c’è metro quadro senza rifiuti, bottiglie, ciuffi di rafia, brandelli di plastiche di vario tipo e soprattutto residui di polistirolo provenienti dai contenitori utilizzati dai pescatori e considerati un altro flagello per l’ambiente.
COSA SONO GLI EPS:
I frammenti delle cassette in EPS, una volta dispersi in mare, si degradano in microplastiche che danneggiano gravemente le specie e gli habitat marini ed entrano nella catena alimentare arrivando anche all’uomo attraverso il consumo di pesce.
“Nonostante l’Unione Europea abbia introdotto normative contro la plastica monouso UE 904/2019 (Direttiva SUP), attualmente né in Italia né a livello europeo esistono leggi che vietano espressamente l’uso del polistirolo nel settore della pesca – dichiara Laura Gentile, Coordinatrice Campagna Nazionale Bluefishers Marevivo. – A livello locale in Italia si distingue solo la Regione Veneto che, con legge regionale 13 maggio 2025 n. 5 ha introdotto disposizioni per favorire la sostituzione dei contenitori di prodotti ittici in polistirene con altri in materiale sostenibile, non frammentabile, con decorrenza dal 1° gennaio 2030”.
“La nostra battaglia contro gli ombrelloni hawaiani in plastica ha trovato a Pescara un’amministrazione sensibile, pronta al confronto e determinata a intervenire – dichiara Luca De Gaetano, presidente e fondatore di Plastic Free Onlus –. La disponibilità dimostrata dai balneatori è un segnale forte di maturità e visione. Non si tratta solo di estetica o decoro: questi ombrelloni rilasciano filamenti inquinanti che finiscono nel mare e, attraverso la catena alimentare, anche sulle nostre tavole. È ora che tutte le località balneari italiane si interroghino su questo problema e scelgano, come ha fatto Pescara, di intraprendere un percorso concreto di transizione verso materiali naturali ed ecocompatibili. Ringraziamo sin da ora tutti i balneatori che si impegneranno in questa transizione: lo sforzo che faranno – aggiunge – sarà un atto di responsabilità e lungimiranza, a beneficio dell’ambiente e della collettività, loro stessi inclusi. Ci auguriamo che questa esperienza positiva venga presto replicata anche in altri territori”.
Ricordiamo che l’Abruzzo è in testa alla graduatoria Plastic Free per numero di Comuni premiati, 16 nel 2025. La premiazione riconosce l’impegno delle amministrazioni locali in attività di sensibilizzazione e gestione dei rifiuti.
La decisione del Comune di Pescara si inserisce in questo filone, essendo la città tra quelle insignite. Sarà infatti avviato nel 2026 e realizzato entro la fine del 2028 il percorso di adeguamento progressivo che porterà alla sostituzione degli ombrelloni in finta paglia (rafia sintetica) o con le frange di plastica.
Al posto degli ombrelloni con frange di plastica, ci saranno materiali naturali, bio-degradabili o eco-compatibili. Ieri, sul tema, si è svolta una riunioni con i balneatori e i rappresentanti delle associazioni di categoria.
“Una misura indispensabile – commentano il sindaco Carlo Masci e l’assessore Eugenio Seccia – tenendo conto che Pescara è una città Bandiera Blu: siamo riusciti a conquistare questo
vessillo prestigioso nel 2021 e a mantenerlo fino ad oggi, e quindi dobbiamo continuare ad impegnarci tutti insieme per il mantenimento dei requisiti e per le future candidature da
presentare alla Fee, con l’intenzione di raggiungere sempre nuovi e più ambiziosi obiettivi”.
“Siamo di fronte a una scelta esemplare – commenta Luca Di Carlantonio, referente regionale di Plastic Free Abruzzo – che dimostra come una città attenta all’ambiente possa agire in modo concreto per proteggere il proprio territorio. Ringraziamo il sindaco Carlo Masci, l’assessore Eugenio Seccia, l’assessore Nicoletta Orta e l’architetto Ester Zazzero per il lavoro condiviso e coerente che oggi trova un primo risultato concreto. L’ordinanza che sarà emanata rappresenta un tassello fondamentale verso la certificazione Comune Plastic Free 2026, e mi auguro che altre località balneari abruzzesi possano seguire l’esempio di Pescara, a beneficio del mare Adriatico e delle nostre spiagge, che rappresentano un patrimonio naturalistico e turistico da tutelare con azioni concrete”.
Plastic Free Onlus continuerà a supportare il Comune di Pescara lungo tutto il percorso di transizione, offrendo strumenti, proposte e attività di sensibilizzazione per coinvolgere cittadini, operatori balneari e visitatori nella tutela della costa.