Pescara, occupazioni abusive alloggi Ater, 48 sfratti nei prossimi sei mesi

Il Presidente della Commissione Sicurezza del Territorio del Comune di Pescara, Armando Foschi, in una nota informa che nei prossimi sei mesi potrebbero essere messe in atto 48 procedure di sfratto esecutivo dagli alloggi Ater degli occupanti abusivi.

“Sono 48 le procedure di sfratto esecutivo da alloggi popolari di proprietà dell’Ater già avviate a Pescara: 21 a carico di abusivi che hanno sfondato gli appartamenti murati per entrare, 27 a carico di occupanti senza titolo, ovvero di cittadini titolari di assegnazioni provvisorie o coinquilini di legittimi assegnatari deceduti privi di voltura contrattuale. Parliamo di 48 pratiche che potrebbero essere chiuse entro i prossimi sei mesi, considerando che oggi l’Ater riesce a eseguire circa 10 sfratti al mese, in modo da impedire il ripetersi di episodi come l’accoltellamento avvenuto in via Nora per un alloggio sub-affittato, riportando ordine e legalità in tutti i nostri quartieri”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Sicurezza del territorio Armando Foschi ufficializzando l’esito della Commissione che ha visto la presenza del Direttore dell’Ater, l’architetto Gianni D’Addazio.

“L’Ater ci ha aiutato a chiarire i contorni dell’episodio, gravissimo, verificatosi in via Nora, al civico 20, dove un inquilino legittimo assegnatario, ma con una pesante morosità sulle spalle, pari a 4mila euro, aveva sub-affittato il proprio alloggio a un cittadino senza titolo, procedura peraltro vietata per legge – ha spiegato il Presidente Foschi -. E con l’Ater abbiamo scoperto che comunque a carico del legittimo assegnatario era già stata avviata una procedura di sfratto proprio per quella morosità, che ora si trasformerà anche in decadenza proprio per aver ceduto a terzi l’alloggio. La vicenda ci ha però dato l’occasione di fare un quadro della situazione di gestione delle case di proprietà dell’Ater di Pescara, che ha degli inevitabili riflessi sul profilo della sicurezza. Purtroppo si continua a registrare il fenomeno delle occupazioni abusive, che però nella stragrande maggioranza dei casi vengono bloccate sul nascere, come accaduto due giorni fa in via Osento. Attualmente l’Ater  riesce a garantire circa 10 fratti al mese per morosità o per occupazioni abusive, sfratti che comunque devono seguire una procedura lunga e farraginosa, che parte con una diffida al rilascio dell’immobile, poi la querela, quindi la richiesta di sequestro e poi di dissequestro e il decreto di rilascio con l’ufficiale giudiziario.

Oggi a complicare la situazione è stata la pandemia, perché sempre più spesso sfratti esecutivi vengono rinviati per la presentazione di certificati medici di avvenuto contagio, che giustificano la permanenza nell’appartamento sino ad avvenuta guarigione di tutti gli occupanti. È successo stamane per due alloggi del Ferro di Cavallo, consentendo un unico sfratto sui tre programmati; è successo due giorni fa in via Caduti per Servizio. Attualmente come riferito dal Direttore D’Addazio sono 48 le procedure di sfratto aperte: in 27 casi parliamo di occupazioni senza titolo, ovvero titolari legittimi che sono deceduti e dentro casa sono rimasti coinquilini che però non sono titolari di contratto, oppure cittadini che avevano avuto un’assegnazione provvisoria della durata massima di due anni a fronte di un’emergenza abitativa e a fine contratto non hanno riconsegnato l’immobile, magari in attesa di una sanatoria o di una eventuale voltura. In 21 casi parliamo invece di occupazioni abusive, ovvero cittadini senza titolo che hanno sfondato la porta d’ingresso di un alloggio vuoto e murato in attesa di essere legittimamente riassegnato e se ne sono appropriati indebitamente, comunque un numero irrisorio rispetto alle centinaia e centinaia di occupazioni abusive in essere dieci o quindici anni fa, un taglio frutto della sinergia tra Comune, Regione e Ater che, con l’approvazione delle nuove leggi regionali, ha ristretto le maglie dei controlli rendendo difficile se non impossibile la permanenza degli abusivi nelle case occupate. In ogni caso oggi parliamo di 48 situazioni che andranno risolte prima dell’estate. Nel frattempo procedono cantieri e riassegnazioni. Attualmente, secondo i dati dell’Ater, su Pescara ci sono circa 110 alloggi vuoti, di cui però solo una trentina da poter mettere nelle disponibilità del Comune per le riassegnazioni, mentre per gli altri sono necessari interventi di ripristino.

Conclusa la fase di ricollocamento sul territorio di tutte le 84 famiglie aventi diritto portate via dal Ferro di Cavallo, prossimo alla demolizione, quegli alloggi verranno assegnati ai cittadini che hanno fatto domanda e sono in posizione utile nella graduatoria del 2020. A questi dati – ha proseguito il Presidente Foschi – si aggiungono i 24 nuovi alloggi realizzati al pian terreno dei palazzi di via Caduti per Servizio e destinati alle domande di mobilità delle famiglie che contano al proprio interno un diversamente abile: 4 le case già assegnate. E vanno avanti le procedure per la demolizione del Ferro di Cavallo, finanziate con contributo ministeriale-fondi Cipe, dove a fronte dell’abbattimento di 120 alloggi, ne verranno ricostruiti solo 54, di dimensioni variabili da un minimo di 46 metri quadrati a un massimo di 90 metri quadrati, a basso impatto ambientale e sociale, cantiere da chiudere entro febbraio 2024 e per il via ai lavori si attende l’arrivo in Consiglio comunale della variante urbanistica. Per gli alloggi Ater di via Rigopiano sono stati invece aggiudicati i lavori di efficientamento energetico-Bonus 110, che consentiranno il rifacimento delle facciate, delle finestre, delle caldaie e l’installazione dei pannelli fotovoltaici. Nel quartiere sono stati completati gli sfratti degli irregolari, recuperando circa 20-22 alloggi oggi murati e che saranno riassegnati non appena saranno completati gli interventi di riqualificazione. Stamane si è chiusa la gara per la demolizione dei tre palazzi pericolanti di via Lago di Borgiano, dove gli edifici lasceranno il posto a una piazza, mentre un’altra ondata di opere interesseranno gli alloggi popolari di Borgo Marino sud, via Rubicone, piazza Alcyone e via Osento per 16milioni di euro, anche in questo caso opere finalizzate all’efficientamento energetico e all’adeguamento sismico, oltre che all’abbattimento delle barriere architettoniche a Borgo Marino sud dove ci sono edifici risalenti al 1937. Interventi di ordinaria manutenzione riguarderanno invece le case popolari di Fontanelle, Zanni, via Passo Lanciano e via Maestri del Lavoro che già in passato sono state oggetto di opere di riqualificazione”.