Il cambio di corsia, non più sanzionabile con il velo Car red, a Pescara viene multato come un passaggio con il rosso. La scoperta del Consigliere Comunale Domenico Pettinari che chiede al Comune un’urgente revoca in autotutela per evitare centinaia di ricorsi.
Questa mattina Domenico Pettinari e Massimiliano Di Pillo hanno tenuto una conferenza svelando un sistema sanzionatorio utilizzato dal Comune di Pescara per fare cassa in difformità rispetto alle prescrizioni ministeriali.
Con un accesso agli atti – dichiara Pettinari – chiedevamo all’amministrazione comunale di Pescara di conoscere il numero di violazioni delle norme del codice della strada contestate ai cittadini nell’anno 2025 per cambio di corsia e superamento della linea di arresto, rilevate dai dispositivi “Velocar Red&Speed EVO” agli incroci semaforizzati. Chiedevamo, altresì, di conoscere quale articolo del codice della strada viene contestato all’automobilista o conducente di motociclo che nella corsia canalizzata con luce rossa effettua il cambio di corsia e supera l’intersezione transitando sulla corsia con luce verde. L’amministrazione comunale – continua Pettinari – ci rispondeva con nota del 2.12.2025 comunicandoci che nell’anno 2025 sono state accertate nr. 0 violazioni contestando l’art. 146 c.2 del CdS e nr. 17.628 violazioni contestando l’art. 146 c. 3 del CdS. Aggiungeva, il Comune, che “il conducente che, in presenza di lanterna semaforica proiettante luce rossa sulla direttrice di marcia della corsia di canalizzazione in cui si è incolonnato, prosegue la marcia in altra direzione usufruendo della luce verde relativa a diversa direttrice, è sanzionato ai sensi dell’art. 146 c. 3, del Codice della Strada.” Si intende portare all’attenzione dell’opinione pubblica, quindi, la modalità con cui il Comune di Pescara sta procedendo all’accertamento di presunte violazioni dell’art. 146 comma 3 del Codice della Strada mediante l’utilizzo del sistema automatico “Velocar Red”, in relazione a manovre di cambio di corsia di canalizzazione effettuate in corrispondenza di intersezioni semaforizzate. In particolare, vengono contestati verbali elevati nei confronti di conducenti che hanno attraversato l’incrocio in presenza di luce semaforica verde per la direzione effettivamente intrapresa, pur avendo precedentemente occupato una corsia destinata a una diversa manovra. Tale fattispecie, tuttavia, non appare riconducibile alla violazione semaforica prevista e sanzionata dall’art. 146 comma 3 C.d.S. Come noto – continua Pettinari – l’art. 146 comma 3 disciplina esclusivamente il mancato rispetto delle segnalazioni semaforiche e, in particolare, il transito con luce rossa. L’estensione di tale disposizione a condotte diverse, poste in essere in presenza di luce verde, risulta pertanto priva di fondamento normativo e in contrasto con i principi di tipicità e tassatività della sanzione amministrativa. Sul punto è intervenuto in modo esplicito il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che con nota del 2023 avente ad oggetto l’“Applicazione dell’art. 146 comma 3 e dell’art. 41 comma 11 del Codice della Strada” ha fornito un’interpretazione chiara e vincolante per le amministrazioni locali. Nella suddetta nota il Ministero afferma testualmente: «Il contenuto del precetto indicato nel comma 3 dell’art. 146 del Codice della Strada non consenta di poter estendere la sanzione ivi prevista alla diversa ipotesi del conducente che, sebbene abbia occupato una corsia destinata ad una manovra diversa, abbia attraversato l’incrocio in presenza di luce verde per la direzione verso la quale ha effettivamente proseguito la marcia.
Il comportamento indicato, perciò, deve essere ricondotto unicamente alla violazione della segnaletica orizzontale punita dall’art. 146, comma 2, C.d.S.» Alla luce di tali chiarimenti, risulta evidente che le manovre di canalizzazione effettuate con luce verde non integrano una violazione semaforica e non possono, pertanto, essere sanzionate ai sensi dell’art. 146 comma 3 C.d.S. L’eventuale inosservanza della segnaletica orizzontale rientra invece nell’ambito dell’art. 146 comma 2 C.d.S. Ne consegue che l’impiego del sistema Velocar Red per tali finalità appare non conforme alle condizioni di omologazione e alle direttive ministeriali, oltre che ai criteri di corretto esercizio dell’azione amministrativa. Tale situazione – attacca Pettinari – rende opportuna una riflessione approfondita sull’adeguatezza delle procedure adottate e sull’impatto che esse producono in termini di contenzioso, certezza del diritto e rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Si auspica pertanto che il Comune di Pescara voglia procedere a una verifica puntuale delle modalità di accertamento in uso, valutando la sospensione delle sanzioni elevate con tali presupposti e il riesame in autotutela dei verbali già emessi, in coerenza con le indicazioni ministeriali richiamate. Vale la pena ricordare che dal 14 dicembre 2024, la contestazione tramite Velocar Red delle violazone dell’art. 146 secondo comma, non è più possibile e, quindi, appare evidente come da quella data si fa ricorso a questa discutibile sanzione applicando il terzo comma. Ci risulta che molti altri Comuni, invece, si siano adeguati e da un anno utilizzano i Velocar in modo corretto registrando una notevole flessione del numero di verbali. Ricordiamo che anche a Pescara sino a dicembre 2024 oltre i due terzi dei verbali con Velocar erano riferiti al secondo comma e non al terzo. Il rispetto delle fonti normative e dei chiarimenti emanati dagli organi centrali dello Stato costituisce un elemento essenziale per garantire uniformità applicativa sul territorio nazionale e per assicurare che gli strumenti tecnologici di controllo del traffico siano utilizzati esclusivamente per le finalità per cui sono stati previsti. Alla luce di questa pratica scorretta – conclude Pettinari – non possiamo non esprimere tutto il nostro disappunto verso un’amministrazione orientata solo a fare cassa con le multe e con le telecamere ai semafori. Una amministrazione che, dopo aver promesso in campagna elettorale di spegnere i T-Red, non solo non li ha spenti ma ne ha aumentato il numero installandoli in incroci dove l’incidentalità, per passaggio con il rosso, è bassissima e quindi non si giustificherebbe l’utilizzo di tali strumenti ed oggi scopriamo anche l’applicazione di un comma che, a detta del Ministero, non deve essere applicato per il cambio di corsia ma solo per il passaggio con il rosso . Non serve precisare che applicando il comma per il passaggio con il rosso a chi cambia semplicemente corsia fa rientrare nelle casse comunali somme notevolmente maggiori rispetto alla contestazione esatta ed i cittadini che incappano in tale sanzione sono costretti a pagare una somma non indifferente . Insomma possiamo dire che il Comune di Pescara per fare cassa sulla pelle dei cittadini se le inventa di tutti i colori collezionando figuracce su figuracce.