Pescara, l’ex assessore regionale Di Matteo sfrattato dai suoi uffici

dav

L’ex assessore regionale Donato Di Matteo, sfrattato stamani dai suoi uffici in Piazza Unione a Pescara. Secondo quanto riferito dallo stesso ex assessore stamani ha trovato la porta del suo ufficio al quarto piano della sede del consiglio Regionale in Piazza Unione, chiusa a chiave.

Gli è stato riferito che lo stesso presidente della Giunta stamani di buon’ora ha provveduto a chiuderla a chiave. Di Matteo si è detto sorpreso in quanto pur avendo rimesso il suo mandato, aveva concordato con il segretario regionale, Enzo Del Vecchio che avrebbe liberato i locali entro la giornata di oggi. “Sono stato sfrattato dal proprietario della Regione Abruzzo” ha scritto Di Matteo su uno dei tanti scatoloni ammassati lungo i corridoi. Evidentemente, ha aggiunto ancora l’ex esponente della Giunta regionale, il Governatore ha perso la lucidità visti i ripetuti attacchi che gli sono giunti in queste ultime settimane. Di Matteo ha rivolto infine un appello a tutti i rappresentanti del centrosinistra affinché assumano un atteggiamento di grande responsabilità.

Il presidente della Regione D’Alfonso, a margine della conferenza stampa di stamani, ha reso nota una lettera a firma del suo segretario Enzo del Vecchio, in cui si fa presente che gli ambienti, richiesti nella disponibilità della presidenza stessa, sono stati chiusi proprio per salvaguardare l’integrità del loro contenuto, documentata da report fotografico. Le chiavi sono state stamani messe a disposizione in guardianìa dei precedenti occupanti, affinché potessero direttamente recuperare gli effetti personali.

La replica di Enzo Del Vecchio, responsabile della segreteria del presidente della Regione:

In una nota Del Vecchio scrive “Non è mio costume e non è nella mia funzione di responsabile della segreteria del presidente della Regione confrontarmi in questi termini con consiglieri, assessori, dirigenti e colleghi dell’ente regionale con argomenti menzogneri o posizioni ambigue.
Sulla vicenda richiamata dal consigliere regionale Donato Di Matteo, a cui va pure la mia simpatia personale (peraltro ricambiata, a quanto mi consta), voglio rassicurarlo sulla linearità dei miei comportamenti e delle azioni sottese con la nota datata 26 aprile 2018 (il sistema ne certifica la creazione alle ore 19,21) che questa mattina è stata regolarmente protocollata (il sistema registra alle ore 8,49) ed inviata ai destinatari della stessa.
Sempre questa mattina ho ricevuto una telefonata dal consigliere Di Matteo (la memoria remota del telefono indica le ore 8,53) nel corso della quale mi veniva rappresentato il suo disagio e disappunto.
Senza ulteriormente addentrarmi nella questione posta, gli elementi di memoria remota su tutto il procedimento sin qui tenuto dallo scrivente non sono da ricondurre a fasi successive alla telefonata citata dal consigliere.
Spero così di aver rappresentato correttamente e linearmente il percorso tenuto in una attività che nulla ha di polemico ma è unicamente dettata da esigenze organizzative derivanti dal decreto del Presidente n. 20 del 9 aprile scorso sulla revoca e nomina di nuovi assessori e sulla necessità – di cui la riunione odierna delle ore 17,30 è ulteriore testimonianza – di reperire spazi adeguati per far fronte alle esigenze della Regione Abruzzo”.

IL SERVIZIO DEL TG8:

Fabio Lussoso: