Pescara: in condizioni disperate la donna rimasta coinvolta nell’incendio, trasferita dall’Aeronautica Militare a Pisa

E’ stata trasportata d’urgenza a Pisa, a bordo di un Falcon 50 del 31° Stormo dell’Aeronautica Militare, la donna rimasta coinvolta nell’incendio della sua abitazione lungo la Nazionale sud. Nell’incendio ha perso la vita un cane mentre un altro è stato rianimato e salvato dai vigili del fuoco.

La paziente, accompagnata da un’equipe di personale sanitario specializzato, è stata trasportata barellata: un’autoambulanza ha effettuato il trasporto verso l’ospedale “Santa Chiara” di Pisa per consentirne il ricovero. “La richiesta di trasporto sanitario urgente, – spiega una nota dell’Aeronautica Militare -, effettuata dalla Prefettura di Pescara a seguito dell’allarme lanciato dalla Centrale Operativa del 118, è pervenuta alla Sala Situazioni di Vertice del Comando della Squadra Aerea dell’Aeronautica Militare che ha tra le proprie funzioni anche quella di disporre e gestire questo tipo di missioni in favore dei cittadini”. Equipaggi e velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare “sono pronti giorno e notte, 365 giorni all’anno, 24 ore su 24 per assicurare, laddove richiesto e ritenuto necessario per motivi di urgenza, il trasporto sanitario di persone in imminente pericolo di vita, trasporto organi o equipe mediche come in questa occasione. Sono centinaia ogni anno le ore di volo effettuate per questo genere di interventi dagli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46ª Brigata Aerea di Pisa”, conclude la nota.

La 54enne è in gravi condizioni: da quanto si apprende è rimasta intossicata e ustionata su gran parte del corpo. E’ arrivata intubata in ospedale avendo inalato monossido di carbonio. Per domare le fiamme nella palazzina, a poche decine di metri dal confine tra Pescara e Francavilla al Mare, sono intervenuti i vigili del fuoco di Pescara e di Chieti.

Nell’abitazione c’erano anche due cani uno dei quali è stato rianimato e salvato dai vigili del fuoco: l’altro è morto.

 

Barbara Orsini: