Tragedia della strada a Pescara: in via Rio Sparto una donna 40enne è stata mortalmente investita. Pare che la donna stesse attraversando sulle strisce a bordo della sua bici
Sul posto la squadra volante della Questura, polizia locale, vigili del fuoco e un’ambulanza del 118: inutili i soccorsi per la donna, Valeria Di Lorenzo, che viveva a Pescara nel quartiere San Donato. L’impatto tra la Mercedes Classe A e la bici, a pedalata assistita, non ha lasciato scampo alla donna: l’incidente nei pressi della statua di Paolo VI all’altezza di un attraversamento pedonale. Passanti raccontano di un sorpasso dell’auto: l’esatta dinamica, tutta da ricostruire, è al vaglio dei rilievi della polizia locale. In serata l’automobilista 37enne, che aveva tentato la fuga dopo l’investimento, è stato sottoposto ad alcoltest con esito positivo, non ha esibito la patente ed è indagato per omicidio stradale.
IL MESSAGGIO DI CORDOGLIO DEL SINDACO DI PESCARA CARLO MASCI
“Pescara piange un’altra giovane vita, una donna strappata ai suoi affetti, alla sua famiglia mentre si spostava sulle strade della nostra città. Ancor di più la piangono i familiari, gli amici, a cui va la nostra vicinanza e il nostro cordoglio. È una morte inaccettabile, sulle cui cause e responsabilità sta lavorando chi è deputato a farlo, ma che dovrebbe spingere tutti ad una riflessione sul rispetto del Codice della strada, che è inderogabile, e al rispetto per la vita propria e per quella degli altri, altrettanto inderogabile. Mi sento in dovere di chiedere questo rispetto per le regole e per la comunità a tutti, dagli automobilisti, ai motociclisti, ai conducenti di camion e di autobus, ai pedoni, ai ciclisti, a chi usa i monopattini, e in particolare penso a coloro che spesso appaiono disattenti, distratti se non ‘altrove’ con la testa, che smanettano con il telefonino o che addirittura si infuriano con gli altri utenti della strada fino ad urlare e discutere. Di fronte a queste tragedie, di fronte alla morte, si resta sbigottiti e si pensa che in effetti bisognerebbe usare maggiore prudenza sulle strade. Ma queste riflessioni vanno fatte non solo oggi, non solo dopo una tragedia, bensì ogni volta che ci si mette alla guida, ogni volta che si pigia troppo sull’acceleratore, che si usa il telefonino ‘per un messaggino’ o per uno ‘squillo al volo’ mentre si è alla guida. Ci si dovrebbe pensare ogni volta che si commette una infrazione o che ci si mette al volante senza essere pienamente lucidi. È un dovere, lo dobbiamo a tutti coloro che non ci sono più, a tutte le vittime della strada, perché non è assolutamente accettabile che questa tristissima lista diventi sempre più corposa”.
