Pescara, Di Pillo: “Il Coc di Pescara a rischio in caso di alluvione”

Per il capogruppo della lista Pettinari sindaco al Comune, Massimiliano Di Pillo, il Coc di Pescara rischia l’allagamento in caso di alluvione

Secondo Di Pillo, stando alla nuova mappa della variazione del piano stralcio difese alluvioni, l’area del Coc sarebbe a rischio giallo.

Il consigliere comunale aggiunge che il Comune, attraverso delle osservazioni, ha chiesto all’Autorità di bacino dell’Appennino centrale di modificare la mappa relativa. La zona in questione si trova a circa 100 metri dalla cattedrale di San Cetteo che nel 1934 finì sott’acqua.

<Una struttura costata 50.000€ (l’attuale Coc) con una variazione di bilancio dello scorso anno, mentre fra due anni in Via del Circuito nell’ex C.do dalla Polizia Locale, la Protezione Civile avrà la sua sede definitiva, con spazi adeguati, parcheggi capaci di servire probabilmente l’intera area metropolitana. – scrive Di Pillo –

Nel frattempo in molti altri luoghi sempre di proprietà del Comune di Pescara, si sarebbe potuto allestire provvisoriamente il Centro Operativo Comunale, stornando quella spesa per ripristinare il sistema di “porte vinciane” capaci di evitare che proprio quel territorio potesse andare sott’acqua.

Prelevare 55.000€ dal fondo di riserva per rimettere in sesto un sistema anti esondazione, mi riferisco alle porte paratie o vinciane, senza un contratto di manutenzione servirà praticamente a nulla, visto che le stesse strutture per la loro posizione e la loro utilità, sono sicuramente soggette ad una accelerata vetustà.

Nelle more dell’aggiornamento del nuovo “Piano di Protezione Civile”, siamo certi che i tecnici tengano conto anche di questo particolare non da poco, come anche della stessa identica situazione che vede sovrapporsi 14 “aree di attesa” per eventi calamitosi ipoteticamente sott’acqua, con le previsioni del precedente e dell’attuale nuovo PSDA.

Delle 7 “aree di accoglienza della popolazione”, 2 potrebbero andare sott’acqua (Via Imele e Via S. Marco), come anche 4 delle 8 “aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse/mezzi”,(P.zza Martiri Giuliani Dalmati, Via Imele, Campo S. Marco, Via Tibullo scuola Antonelli. 

La resilienza che si chiede al cittadino e alla popolazione potrebbe non bastare, se i presupposti di un’emergenza vengono disattesi già alla base, ed è per questo che i cittadini devono essere coscienti dell’attuale situazione di caos in cui regna chi oggi dovrebbe difenderci da pericoli non imminenti, ma purtroppo probabili.

Manca un coordinamento dell’area metropolitana, per non parlare del totale scollamento tra le varie lodevoli associazioni di volontariato, almeno di in riferimento alla imminente unificazione dei comuni di Spoltore, Montesilvano e Pescara.

Ai proclami dell’Assessore al ramo Massimiliano Pignoli  in Commissione e in Consiglio Comunale di prove di evacuazione o comunque prove di attuazione di un Piano di Protezione Civile ancora da aggiornare, la realtà è davvero sconcertante.

Un dei punti più importanti dello stesso piano di Protezione Civile, è sicuramente la formazione e l’informazione della cittadinanza, che a tutt’oggi se non per una annunciata manifestazione pubblica regionale fra qualche settimana nella centrale Piazza della Rinascita (P.zza Salotto), per il resto i cittadini nulla sanno dove andare in caso di emergenza, nulla sanno come comportarsi in caso per esempio di ipotetica alluvione.

Nonostante l’amministrazione paghi una App (Municipum) che per altri settori ha una importante utilità, per la Protezione Civile, per le notizie della stessa, per le segnalazioni dei cittadini, per la formazione almeno degli abitanti di Pescara, tutto è fermo al post sull’incendio del 2021 nella riserva dannunziana>.