Il capogruppo della lista “Pettinari Sindaco”, Di Pillo, comunica l’abbattimento di sei pini in zona Pineta Dannunziana, a Pescara
Di Pillo spiega che questa mattina, in commissione lavori pubblici, la dottoressa Bettone ha presentato quella che dovrebbe essere una rotatoria a sud della Riserva della Pineta Dannunziana. Si tratta in sostanza dei lavori di adeguamento dello svincolo della S.S. 714 che dovrebbe unificare Via Scarfoglio e Via Pantini, raccordando il tutto con la nazionale adriatica, al confine tra i comuni di Pescara e Francavilla al Mare.
La soluzione prospettata non evidenza alcun tipo di esproprio e quindi di eventuali lungaggini che possono prorogare la finalizzazione di tale lavoro, ma solo ed esclusivamente la più semplicistica soluzione, non verificando alcuna decisione alternativa.
Parliamo di un’area protetta dove le necessità dell’ambiente sovrintende a qualsiasi altra questione che dovrebbe per necessità essere primaria rispetto ad ogni altra valutazione. Questo significa, almeno in questo caso, che un’opera così impattante nella progettazione deve obbligatoriamente evitare ogni soppressione di ciò per cui quella riserva è stata istituita.
Le soluzioni che abbiamo verificato in commissione, senza neppure conoscere nei particolari ogni punto della stessa variante, sembra ci possano essere, e seppur incatenate ad eventuali espropri, risolverebbero comunque radicalmente la questione, il tutto semplicemente aggirando gli stessi pini, che rimarrebbero a quel punto nel luogo di appartenenza che li vede svettare lì come minimo da più di 70-80 anni.
Tutto questo avviene a distanza di troppi anni dall’approvazione del Piano Ambientalistico e Naturalistico della Riserva Dannunziana e soprattutto dall’inesistente direttore della stessa Riserva, capace sicuramente di districare matasse di tale complessità, anche e soprattutto sovraordinando le necessità di ciò che rimane del polmone verde dell’intera città di Pescara a tutto il resto.
Questa amministrazione non riesce ancora a scrollarsi di dosso quelle tossine derivanti da decisioni di chi oggi sta affrontando dentro le aule di giustizia un processo che ha segnato indelebilmente la precedente consiliatura, temendo per un attimo (ma solo per un attimo) che potesse crollare un castello di troppi interessi”.