Oggi a Pescara il convegno Fsp Polizia sul tema “Gang giovanili e sicurezza urbana”. Il sottosegretario Molteni: “Tolleranza zero per evitare allarme sociale”
L’appuntamento, nella sala Consiliare del Comune, è organizzato da Fsp Polizia di Stato, con il patrocinio del Comune di Pescara e dell’Università degli Studi G. d’Annunzio.
L’incontro ‘Gang giovanili e sicurezza urbana’ è introdotto da Walter Massimiliani, dirigente sindacale Fsp Polizia e collaboratore del Dipartimento di Sociologia e Criminologia dell’Università d’Annunzio, autore del libro ‘Pandillas’ (Lupi Editore 2023), recentemente riconosciuto elaborato scientifico con decreto del Dipartimento di P.S. e 3° classificato al Premio Letterario Internazionale Ovidio.
Moderati dal giornalista Enrico Giancarli, relatori del convegno sono il sottosegretario di Stato all’Interno Nicola Molteni; il Questore di Pescara, Carlo Solimene; Antonello Canzano, docente Ud’A; il segretario generale Fsp Polizia, Valter Mazzetti.
“Il sottotitolo di questo convegno – afferma Mazzetti -, ‘Analisi socio criminologica sul fenomeno della devianza giovanile e le politiche di contrasto alla violenza urbana’, anticipa l’importanza di un confronto fra mondo istituzionale, politico e accademico rispetto a un fenomeno incalzante, che ormai è presente in tutte le zone d’Italia e incide in maniera assai significativa tanto sulla sicurezza reale quanto su quella percepita dai cittadini. Un fenomeno che richiede un impegno congiunto e solido, per delineare strategie condivise e di lungo respiro che puntino sulla prevenzione oltre e più
che sulla repressione”.
L’intervento del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni a margine del convegno organizzato da Fsp Polizia di Stato:
“Per contrastare le baby gang e la criminalità giovanile è giusto mettere in campo strumenti quali il rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine, difendendo i presidi di legalità e sicurezza, ma anche misure di prevenzione come Daspo, zone rosse e azioni per alzare il livello di sicurezza sui territori da parte di prefetture e questure. Poi la sussidiarietà, rafforzando le reti sociali territoriali e gli enti locali per togliere i ragazzi dalla strada. Serve tolleranza zero perché bisogna evitare allarme sociale”.