Non è un capriccio e neppure una mania di grandezza, ma una pura e semplice necessità: l’ampliamento del Conservatorio Luisa d’Annunzio di Pescara è urgente e indifferibile
Anche alla luce della possibile revoca dei 15 milioni di finanziamento pubblico, che potrebbero tornare indietro se il Comune di Pescara, stazione appaltante, non desse seguito al progetto di ampliamento dell’attuale edificio nella sede stoica tra viale Bovio e via Leopoldo Muzii, avvalendosi degli spazi dell’ex scuola media Muzii di via Saffo, adiacente al Conservatorio e alla strada parco. L’iter per ingrandire l’istituzione musicale pescarese, era stato avviato nel 2015 e tra varie vicissitudini, Covid e guerre comprese che hanno fatto lievitare i costi del progetto, è arrivato fino ad oggi senza che i lavori, che da cronoprogramma sarebbero dovuti partire lo scorso 29 agosto, siano mai stati appaltati dal Comune. Ora il rischio è che scadano i termini per usufruire del finanziamento pubblico: in ballo ci sono 5 milioni di fondi regionali in scadenza nel 2026 e 10 milioni messi a disposizione dal Ministero, che potrebbero tornare indietro se non utilizzati entro il 2027, termine ultimo già prorogato di due anni rispetto alla prima scadenza fissata al 2025.
La partita insomma rischia di saltare, lasciando studenti professori, personale e amministrativi in aule strette e inappropriate, con scatoloni, strumenti e arredi imballati per carenza di spazi adeguati allo svolgimento di lezioni e attività, alla luce dei numeri in costante crescita del conservatorio pescarese. Per questo il consiglio di amministrazione del Luisa d’Annunzio ha inviato una lettera di diffida al Comune, chiedendo un’accelerazione importante a beneficio non solo della scuola, ma di tutta la città, sottolinea Roberta De Nicola, direttore del conservatorio d’Annunzio.