Pescara: bus linea Verde sospesi, per Filt Cgil manca il piano B

Dopo la sospensione dei bus elettrici della linea Verde disposta dal TAR di Pescara, la Filt Cgil chiede quale sia il piano B di TUA

Nella nota della Filt Cgil, che pubblichiamo integralmente, si parla dell’assenza di una controprogrammazione immediata da parte della società regionale che dovrebbe garantire la continuità del servizio di trasporto pubblico locale nell’area metropolitana e non solo.

“La società regionale di trasporto si è fatta trovare del tutto impreparata e, senza aver minimamente ipotizzato un piano B, ha lasciato e sta lasciando ancora in queste ore, migliaia di cittadini letteralmente a piedi: lavoratori, studenti, anziani e persone con disabilità che utilizzavano la Linea Verde e che si sono ritrovate improvvisamente senza alternative.

Disagi importanti hanno interessato anche i viaggiatori provenienti con bus da fuori provincia o comunque da comuni limitrofi i quali, con l’avvio del collegamento sul tracciato filoviario mediante bus elettrici, scendevano al nuovo capolinea istituito nei pressi del Pala Dean Martin per poi proseguire con la Linea Verde. Ora sono costretti ad andare a piedi alla stazione di Montesilvano per proseguire in treno per Pescara.

Eppure la società TUA aveva garantito con un avviso al pubblico datato 27 maggio (ovvero la data dell’Ordinanza del TAR)  che, contestualmente alla sospensione della linea V1 (La Verde), avrebbe provveduto con decorrenza 28 maggio, al ripristino dei servizi vigenti prima del 28 aprile 2025 nell’area metropolitana Chieti-Pescara, Atri e Giulianova.

La sospensione della Linea Verde non può e non deve tradursi in un vuoto di mobilità, soprattutto in un contesto di alta densità abitativa dove la domanda di trasporto è costante e significativa come dimostra il chiaro interesse mostrato sin dai primi giorni dai cittadini assolutamente propensi a fruire di un servizio ecologico ed instradato su un percorso dedicato e quindi senza traffico e smog.

È inaccettabile che l’eventualità dell’interruzione del servizio non sia stata prevista e che non sia stato predisposto un ipotetico piano di emergenza con il contestuale ripristino dei servizi precedenti cancellati in occasione dell’attivazione del nuovo tracciato.

La società TUA e le istituzioni coinvolte hanno avuto tutto il tempo per organizzarsi: non è solo la sospensione del TAR ad aver creato il disagio, ma la superficialità e la mancanza di programmazione da parte di chi gestisce il trasporto pubblico. Se esistono responsabilità legate all’assenza dei collaudi, queste devono essere chiarite. Ma nel frattempo i cittadini non possono pagare il prezzo dell’inefficienza organizzativa.

Chiediamo pertanto con urgenza:

  • Il ripristino immediato delle linee cancellate;
  • Un piano straordinario di supporto alla mobilità per lavoratori, studenti e fasce deboli;
  • Una relazione pubblica da parte di TUA e degli enti locali sulle motivazioni della mancata attivazione dei servizi sostitutivi;
  • Una verifica delle responsabilità politiche e amministrative per quanto sta accadendo e sulle conseguenze di provvedimenti e soluzioni improvvisate facilmente contestabili dalla Magistratura;
  • L’eliminazione delle barriere architettoniche ancora presenti sul tracciato e che impedirebbero agli utenti con disabilità di poter fruire di un servizio pubblico di trasporto istituito su una nuova infrastruttura;
  • Tempi certi e garanzie per l’attivazione del sistema filoviario sulla strada parco e su altri tracciati eventualmente presenti nell’area metropolitana.

Il diritto alla mobilità è un diritto essenziale e non può essere sospeso per incompetenza o calcoli politici. A Pescara e nell’intera area metropolitana serve una gestione seria e trasparente del trasporto pubblico, che metta al centro i cittadini, non gli interessi di parte”.

(Nota di Aurelio Di Eugenio, segreteria regionale Filt Cgil)

 

 

 

Marina Moretti: