Pescara, 25mila alberi in ottime condizioni: gli agronomi promuovono il patrimonio arboreo

Un patrimonio di 25mila alberi che grazie alla spasmodica attività di monitoraggio, controllo e cura sono oggi preservati e in ottime condizione. Di questi circa il 10 per cento, vale a dire 2500 unità, sono quelli che l’amministrazione comunale sta sottoponendo in queste settimane a verifica di staticità, essendo state individuate come piante più datate e in condizioni meno positive rispetto alle altre, essendo tra l’altro già state attenzionate in passato.

I contenuti del lavoro in atto, voluto dall’assessore al Verde e ai Parchi Gianni Santilli, coordinato dalla dirigente di settore Emilia Fino e dal responsabile di servizio Mario Caudullo,  sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato anche i due agronomi Michele Rismondo e Riccardo Frontini, consulenti di grande esperienza del Comune.

“Si tratta di alberi che hanno subito nel corso dei decenni – ha detto Frontini – trattamenti non adeguati anche perché 30 o 40 anni fa non vi erano le conoscenze e la cultura in materia che c’è oggi. Mi riferisco a tagli radicali o a modifiche strutturali che non andavano fatte. Questi interventi che citavo portano purtroppo nel tempo effetti negativi, patologie spesso irreversibili che non giustificano più i costi di manutenzione, anche perché questa non migliorerebbe più di tanto la condizione della pianta. L’accanimento terapeutico diverrebbe inutile”.

L’assessore Gianni Santilli ha voluto particolarmente sottolineare l’importanza del lavoro svolto “che ci permette di arrivare a tracciare un bilancio di questa legislatura che personalmente trovo molto soddisfacente perché  pur quando siamo stati costretti ad abbattere un albero ne abbiamo sempre reimpiantati due o tre. Il saldo è quindi ampiamente positivo a dispetto di tutti coloro che hanno solo scatenato polemiche frutto di superficialità e di mancata conoscenza della situazione. Circa le 2500 piante di cui abbiamo quasi completato la valutazione, solo 8 o 10 denunciano problemi e sono localizzate in più punti della città, alcune di queste anche nel secondo tratto di via Pantini, quello posto tra via della Bonifica e viale della Pineta ma che non c’entrano alcunché con l’inaugurazione della variante a via della Bonifica che inaugureremo nel prossimi giorni per procedere all’accorpamento della Pineta Dannunziana”.

Mario Caudullo, responsabile dell’Ufficio Verde ha rimarcato come l’amministrazione proceda sempre per gradi nell’analisi dello stato di salute delle piante: “La “motosega” rappresenta sempre e comunque l’ultima istanza, prima vi è la considerazione del rapporto tra costi e benefici della manutenzione di un singolo albero, della sua tenuta di staticità, del pericolo che la situazione delle radici può provocare per persone e cose.  Un albero ha un valore economico che misuriamo anche in ordine al suo ecosistema, cioè al livello dei benefici ambientali che può determinare. Se è fortemente degradato diventa difficile giustificare investimenti di pubblico denaro, ed è per questo che si è costretti – pur se in rare circostanze – ad assumere la decisione di eliminare un albero invaso da parassiti e cadente”.

A proposito dell’ecosistema dell’albero, l’agronomo Michele Rismondo ha illustrato i parametri che lo supportano: vale a dire filtraggio inquinamento, assorbimento di Co2 e produzione di ossigeno. “Da questo capiamo – ha precisato Rismondo – se quell’albero è utile alla comunità, se è importante insistere e non abbatterlo. L’altro elemento decisivo è quello del pericolo che una pianta, se fortemente degradata, può rappresentare, in un rapporto con la prevedibile vulnerabilità di radici, tronco e struttura. Vi sono protocolli scientifici specifici che siamo tenuti ad applicare”.

Nel corso dell’incontro è stato sottolineato come solo 8 o 10 piante in questo momento, una percentuale irrilevante, dovrà essere sacrificata: si tratta di pioppi, di una quercia morta e di pini d’aleppo. Lo stato complessivo del patrimonio arboreo della città di Pescara è stato ritenuto dai due agronomi marchigiani molto soddisfacente; hanno inoltre rimarcato la bellezza, attuale o in prospettiva, delle nuove alberature insediate negli ultimi due o tre anni, soprattutto degli esemplari di eucalipto.