Il Documento di Indirizzo per la Progettazione (DIP) della nuova sede regionale a Pescara è stato approvato con un ritardo clamoroso. La denuncia del PD. La replica del Sindaco Carlo Masci
Ad intervenire è l’Unione comunale del Partito Democratico di Pescara con il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli, il gruppo consiliare al Comune di Pescara, i segretari dei circoli e il candidato Sindaco del centro-sinistra Carlo Costantini.
«Quel protocollo – spiega Blasioli – prevedeva anche la firma dell’accordo di programma entro tre mesi, ma anche in questo caso dobbiamo registrare un ritardo di 5 mesi. E così ci troviamo ancora a discutere di linee guida per la progettazione mentre i lavori sarebbero dovuto iniziare tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, come riportato nel DEFR 2024-2026 approvato il 28 dicembre 2023, dove in un apposito paragrafo sulla nuova sede regionale veniva scritto: “Nel corso dell’anno 2024 saranno avviate e concluse le procedure relative al concorso di progettazione e alla redazione della progettazione esecutiva […] l’inizio lavori della sede unica regionale è previsto tra fine 2024 e inizio 2025”. Insomma, oggi i lavori dovrebbero essere già in corso da 9 mesi e invece si parla ancora di indirizzi per la progettazione».
Il documento allegato alla delibera risulta firmato il 6 febbraio 2025, ma è stato portato in approvazione solo il 4 settembre: sette mesi persi senza alcuna giustificazione, nonostante il documento fosse già pronto e dovesse semplicemente essere approvato.
“Un pasticcio che mette in evidenza tutta la gestione fallimentare da parte di Regione e Comune. I ritardi, le incertezze e le scelte urbanistiche sbagliate sembrano uno spettacolo di illusionismo contro gli interessi della città. Forse è per questo che dal 4 settembre, data dell’approvazione della delibera, non c’è stato un solo esponente del Comune e della Regione che l’abbia comunicata”.
“Pescara merita una sede regionale unica efficiente e funzionale, che però non sia dislocata nel cuore di una città già congestionata dal traffico e sesta in Italia per densità abitativa. La nostra visione è chiara: crediamo in una città policentrica dove la sede regionale rappresenti un’occasione di riqualificazione delle periferie, senza andare ad aumentare ulteriormente i volumi di traffico e le colate di cemento in centro”, afferma il Pd.
“Il progetto a spezzatino dell’Amministrazione Masci complica poi una situazione già ingarbugliata: mancano 9 milioni di euro per il silos nord, mentre il silos sud costerà 1 milione di euro in più per una variante sulla palificazione. La parte destinata al verde non può essere realizzata prima dei silos, per evitare ulteriori perdite di parcheggi, già ridotti in maniera consistente a causa della bonifica ambientale in corso. Inoltre, un documento di ARTA evidenzia che l’area presenta la stessa contaminazione riscontrata nella zona limitrofa, dove il Comune sta già intervenendo, e questo significherà per la Regione Abruzzo la necessità di anticipare altri 2/3 milioni di euro per la bonifica dei 10.000 mq, senza che questa figuri nel DIP. In questa situazione di grave incertezza” -proseguono i dem- “scopriamo inoltre che l’interramento della strada davanti alla stazione e l’autostazione interrata per gli autobus extraurbani sono a rischio per il nuovo Piano Stralcio Difesa Alluvionale, che classifica l’area di pericolosità moderata, quindi non esente da rischi. Il documento preliminare dell’autostazione interrata ha già subito un aumento di 2 milioni di euro e richiederà uno studio idraulico per dimostrare che gli accorgimenti progettuali saranno sufficienti a evitare allagamenti in caso di piena. Ora si prevedono 9 mesi per il concorso di progettazione e l’approvazione del progetto. Il cronoprogramma ci dice che serviranno complessivamente 6 anni per la realizzazione della sede della Regione. Tuttavia, alla luce dei ritardi accumulati e dei 1100 giorni trascorsi per il solo DIP, come possiamo ritenere attendibile questa scadenza?”
“Anche i tempi per progetto e gara sono aumentati: da 525 a 690 giorni senza contare la bonifica, che come abbiamo detto sarà comunque necessaria. Le tempistiche dei lavori passano quindi da 2 anni e mezzo a oltre 3 anni. E la gestione delle gare, affidata ad Areacom, non rassicura affatto, visti i precedenti negativi di Naiadi e Caramanico Terme. Tempi che” -secondo il Pd- “rischiano oltremodo di allungarsi perché, come dice la Delibera di Giunta, occorrerà approvare una specifica norma “sostanziale” che autorizzi lo stanziamento delle risorse necessarie, comprese quelle per bandire il concorso di progettazione. Sul capitolo dedicato, frutto di un articolo di legge del 2022, non ci sono infatti gli 1,9 milioni di euro stanziati all’epoca. Andranno inseriti, quindi, insieme agli altri fondi, circa 50 milioni di euro, per i quali la Regione dovrà contrarre apposito mutuo. E siccome senza coperture il concorso di progettazione non può essere bandito, va da sé che occorrerà altro tempo anche solo per avviare la procedura concorsuale per il progetto”.
“Il DIP non chiarisce neanche la localizzazione dei parcheggi pertinenziali. Si limita a richiamare le norme urbanistiche, senza indicare se saranno collocati nei silos o tra i parcheggi interrati che il Comune dovrebbe realizzare. Intanto il Comune ha già messo in conto la necessità di 100 stalli di sosta per le auto di servizio. Un altro segnale di come questo progetto rischi di sottrarre altri parcheggi ai cittadini, un tema su cui il PD tornerà nei prossimi giorni. Ribadiamo quindi quanto diciamo da tempo: si tratta di un’opera costosa, inutile e addirittura dannosa. La localizzazione è sbagliata, il dimensionamento è inadeguato e si spenderanno circa 55 milioni di euro per cementificare l’Area di Risulta, senza nemmeno raggiungere l’obiettivo di accorpare tutti gli uffici regionali. Insomma, la Regione si indebiterà senza eliminare la spesa per gli affitti degli altri uffici sparsi nel perimetro comunale. Per questo – concludono i Dem – chiediamo all’Amministrazione di difendere la città e di ripensare l’intero progetto, abbandonando soluzioni parziali e non finanziate, e smettendo di fare affidamento su una Regione che, nei fatti, non vuole il bene di Pescara”.
Masci replica al Pd, riesce solo denigrare chi fa
“La risposta è chiara e succinta. Noi facciamo cose che gli altri non sono riusciti a fare e che in molti casi non hanno neanche immaginato di fare. L’area di risulta è stata per quasi quarant’anni il ‘sogno proibito’ dei pescaresi, tutti quelli che si sono cimentati in quella sfida impossibile l’hanno persa, oggi invece è diventata realtà. E non è accaduto certamente grazie a quelli che hanno solo parlato e che continuano a denigrare chi fa, l’unica cosa che a loro riesce alla perfezione. Oggi sull’area di risulta il Comune ha già completato la prima fase di bonifica e, in questi giorni, sta facendo partire i lavori del parcheggio lato sud e parco, oltre alla gara per la progettazione del parcheggio centrale sotterraneo e della piazza/parco in superficie, mentre la Regione ha approvato il DIP (Documento di indirizzo progettuale) per la sede attesa da 55 anni. Quindi, se proprio dobbiamo parlare di ritardo, non è certo quello di qualche settimana o qualche mese che si è creato in questo periodo, ma dell’abissale ritardo privo di idee e prospettive dei 50 anni precedenti al nostro arrivo. Perché una cosa è certa: da quando ci siamo insediati, in Comune e in Regione, si sono concretizzate attività e opere fondamentali, a Pescara, che da tantissimi anni erano rimaste al palo. Se il PD, nei tanti anni che ha governato dovunque, avesse avuto almeno un’idea, non dico un progetto, non starebbe oggi a strillare e protestare per qualche mese di ritardo fisiologico della Regione. Ma l’abbiamo già detto e ripetuto: il PD è bravo a parlare e a denigrare, non a fare”.