Famiglia nel bosco, il Ministero: “Rispettato obbligo scolastico”

Al Ministero risulta regolarmente espletato l’obbligo scolastico dei tre bimbi della famiglia che viveva nel bosco, a Palmoli. Interrogazione della Lega a Bruxelles

“Al Ministero risulta regolarmente espletato l’obbligo scolastico attraverso l’educazione domiciliare legittimata dalla Costituzione e dalle leggi vigenti e tramite l’appoggio ad una scuola autorizzata. La conferma è arrivata dal dirigente dell’istituto scolastico di riferimento per il tramite dell’ufficio scolastico regionale”: con queste parole il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha chiarito la situazione relativa all’istruzione dei piccoli.

Sulla vicenda l’autorità giudiziaria di L’Aquila – a quanto apprende l’ANSA – ha inviato al ministero della Giustizia la documentazione riguardante la vicenda della sospensione della potestà genitoriale alla coppia. Il Guardasigilli Carlo Nordio ha avviato gli accertamenti sul caso e saranno quindi verificate eventuali violazioni.

L’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi ha presentato un’interrogazione prioritaria alla Commissione europea sul caso di Palmoli:

“Con questo atto urgente chiedo a Bruxelles di verificare se la decisione della magistratura italiana possa configurare una violazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e di monitorare la vicenda. L’allontanamento dei minori, infatti, deve essere davvero l’ultima ratio e sempre fondato su prove solide e verificabili: qui invece abbiamo una famiglia che ha scelto uno stile di vita semplice e a contatto con la natura, certamente non convenzionale ma che non dovrebbe essere trattato come pericoloso di per sé” conclude l’eurodeputata.

Intanto Nathan Trevillion, il padre dei tre bambini, ha deciso di non rilasciare più dichiarazioni, dopo essere apparso per giorni in diversi programmi e telegiornali.

Il padre dei tre piccoli allontanati dalla casa nel bosco su decisione del Tribunale dei minori dell’Aquila, e tuttora ospitati in una comunità insieme alla madre, vuole solo tornare a casa con la sua famiglia.

A conclusione di una riunione del gruppo dei neorurali, una trentina di famiglie che vivono tra Palmoli, Tufillo e San Buono, l’uomo, che fino ad oggi ha sempre collaborato con stampa e televisioni, ha annunciato di non voler più parlare e rilasciare interviste.

Le famiglie della zona che seguono lo stile di vita di Nathan e della moglie Catherine, si sono ritrovate insieme nel fine settimana per parlare della decisione dei giudici minorili e del clamore mediatico scatenatosi attorno alla scelta della coppia con i tre bambini di vivere nel bosco insieme ai loro tre figli di 6 e 8 anni, a diretto contatto con la natura, senza acqua corrente in casa e servizi igienici. Il “boom” sui social, le petizioni online e le trasmissioni televisive hanno convinto i neorurali a fare marcia indietro e a chiudersi in un ‘silenzio stampa’.
Nathan, intanto, addolorato per l’allontanamento dei figli, continua a fare visita nella casa famiglia dove si trovano i bambini con la moglie Catherine, australiana, appassionata di cavalli, istruttrice e coach di dressage prima di arrivare in Italia e nel bosco di Palmoli. La donna è anche autrice di un libro: “Ride for Life. The Three Golden Principles for Riders”. Oggi, attraverso un blog dove riporta le esperienze della sua vita, è consulente di persone che decidono di intraprendere uno stile di vita neorurale, legato profondamente alla natura.

Sui “bambini strappati alla famiglia in Abruzzo, secondo l’assistente sociale e qualche giudice potrebbero correre dei pericoli o addirittura crescere con del disagio psichico. Noi ogni giorno abbiamo notizie di maranza, baby gang, teppisti, scippatori, molestatori però in quel caso l’assistente sociale o il giudice non lo l’abbiamo visto”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine dell’evento Italia Direzione Nord in Triennale, a Milano. “Quindi conto che la giustizia sia veloce, laddove serve intervenire, dove c’è veramente violenza, disagio e pericolo e conto che a brevissimo quei bambini possano tornare nella loro casa nei loro letti coi loro giochi nel loro ambiente con mamma e papà”.

In Abruzzo la Lega ha organizzato dei banchetti per la raccolta firme a sostegno della famiglia di Palmoli che vive nel bosco. L’iniziativa, spiegano dal partito regionale, si svolgerà il prossimo fine settimana e interesserà i centri più grandi della regione, a partire dalle quattro città capoluogo. Per l’occasione dovrebbe arrivare in Abruzzo anche il leader della Lega Matteo Salvini, ma l’evento è in corso di definizione e al momento non si conoscono i dettagli.

“La Lega Abruzzo si mobilita a sostegno della famiglia che vive nel bosco di Palmoli e lancia una raccolta firme nelle principali piazze abruzzesi affinché i tre bambini possano tornare a vivere con i propri genitori”, si legge sui social del partito. Il coordinatore regionale Vincenzo D’Incecco parla di “una battaglia di giustizia e di libertà” e annuncia che “faremo di tutto per vedere nuovamente unita questa famiglia”.

«L’obiettivo è uno solo: riportare i piccoli a casa entro Natale». L’avvocato Giovanni Angelucci – legale della famiglia di Palmoli – lo ripete come un mantra: «È difficile, ma non impossibile». Entro la prossima settimana sarà depositato il ricorso contro il provvedimento che, giovedì scorso, ha sospeso la potestà genitoriale a Catherine Birmingham, quarantacinquenne australiana, e al marito Nathan Trevallion, 51 anni, britannico.

Il 6 dicembre a Roma sit-in di solidarietà per la “famiglia nel bosco”. Salvini telefona al legale della famiglia. Minacciata la presidente del Tribunale dei minori dell’Aquila

Concittadini, amici e conoscenti del nucleo familiare hanno deciso di portare in piazza, davanti alla sede del ministero della Famiglia e delle Pari Opportunità, la protesta contro la decisione del Tribunale dei minorenni dell’Aquila. La manifestazione nazionale è stata indetta per protestare contro l’allontanamento dei tre figli minori della coppia neorurale anglo-australiana che da anni vive in un casa nei boschi a Palmoli, nel Vastese.

Contemporaneamente è stata lanciata una petizione online, la seconda, per invitare chi interessato a partecipare al sit-in di piazza Santi Apostoli a Roma contro una “misura estrema che sembra basata su una valutazione culturale dello stile di vita dei genitori”.

Una pratica a tutela dei magistrati del Tribunale dei Minori de L’Aquila è stata avanzata al Comitato di Presidenza del Csm dopo le dichiarazioni di alcuni esponenti politici in riferimento all’ordinanza di allontanamento emessa nei giorni scorsi per i tre bambini della famiglia che vive nei boschi a Chieti. L’atto è sottoscritto da tutti i consiglieri togati, fatta eccezione per Bernadette Nicotra di MI, e dai consiglieri laici Michele Papa, Ernesto Carbone e Roberto Romboli.

Intanto la giunta esecutiva dell’Associazione Nazionale Magistrati del distretto dell’Aquila esprime “apprensione” per “la campagna d’odio mediatico” scatenata nei confronti della presidente del Tribunale per i minorenni, Cecilia Angrisano, bersaglio di ingiurie e di intimidazioni.

In una nota l’associazione ribadisce la propria solidarietà al magistrato esprimendo anche “stupore” e “rammarico” nel constatare che, “in un clima così esasperato, i rappresentanti del governo insistano nell’attività di delegittimazione dell’Autorità Giurisdizionale”.

Un “nucleo familiare a rischio di “grave emarginazione sociale”, in “disagio abitativo” senza “interazioni sociali frequenti” né “entrate fisse” con i figli minori che “non frequentano la scuola e attività ricreative o sportive”. È una relazione dell’Ecad del comune di Monteodorisio redatta a luglio scorso, su segnalazione della Procura presso il Tribunale per i minorenni dell’Aquila, a descrivere la situazione socio abitativa, socio economico e igienico sanitaria della ‘famiglia del bosco’ di Palmoli, destinataria dell’ordinanza di allontanamento dei tre figli in una casa famiglia. Un nucleo familiare, scrivono i servizi sociali, che “vive una condizione di disagio abitativo
in quanto non è stata dichiarata l’abitabilità dello stabile nel quale dimorano abitualmente – si legge nella relazione -, membri della famiglia che non hanno interazioni sociali frequenti e la coppia genitoriale non ha entrate economiche fisse”. “Presso lo stabile nel quale dimora la famiglia – aggiungono gli assistenti sociali – non sono presenti i servizi igienici e le utenze”, e per quanto riguarda la situazione socio culturale “i minori non frequentano la scuola e attività ricreative o sportive”. La diagnosi sociale è “grave emarginazione sociale (da verificare)”. Circa la situazione educativo relazionale – si legge ancora – “la coppia genitoriale applica i principi dell’unschoolig e i bambini non possono frequentare altri bambini liberamente perché influenzabili”.

Il comune di Palmoli con il sindaco Giuseppe Masciulli si dice pronto a collaborare con il Tribunale dei minori dell’Aquila e le assistenti sociali a sostegno della famiglia nel bosco per favorire il loro ricongiungimento. L’amministrazione comunale segue da vicino le loro vicende e, già dallo scorso anno, si era adoperata per assicurare loro un’abitazione in paese con tutte le utenze dove la coppia con i bambini ha vissuto poco più di una settimana. “Il comune – sono le parole del sindaco all’ANSA – è pronto a collaborare con i giudici e le assistenti sociali per sostenere la famiglia nel bosco. Quel casolare dove oggi vivono, era abitato in precedenza da una coppia di anziani palmolesi ed aveva tutte le utenze. La coppia anglo-australiana ha scelto uno stile di vita più estremo rispetto ad altre famiglie neorurali che vivono in questa zona. Abbiamo cercato di aiutarli da subito ed oggi rinnoviamo la disponibilità”.

 

Barbara Orsini: