Ospedale Chieti: Schael, fare i lavori è un obbligo. La replica del sindaco

Ospedale Chieti: Schael, fare i lavori è un obbligo, tutti sapevano. Immediata la replica del sindaco Diego Ferrara

“Non punto al braccio di ferro con ‘Università, né con il Comune di Chieti, tantomeno con il personale dell’ospedale, a partire dai Primari”. Il direttore generale della Asl Thomas Schael ha atteso giorni prima di intervenire sulla questione lavori al SS. Annunziata, su quel Corpo C attenzionato da anni per ragioni di tenuta sismica, suffragate da voluminosi dossier stilati da esperti incaricati, più di 10 anni fa, dalla Regione nell’ambito di una massiccia campagna finalizzata alla verifica di sicurezza degli edifici pubblici. “Mi sono sempre preoccupato di garantire alle nostre strutture condizioni rispettose delle norme – aggiunge – che ho l’obbligo di rispettare in qualità di legale rappresentante e
datore di lavoro. Il progetto di ristrutturazione va in quella direzione, perché non è un tema sul quale si può aprire un dibattito: è precisa responsabilità attuarlo, e lo ripeterò anche al Prefetto al quale ho chiesto un incontro urgente per rappresentare le attività da avviare e le criticità derivanti dal mancato adeguamento sismico di un edificio realizzato con cemento impoverito”. “Il progetto, che ha ricevuto un finanziamento di 14 milioni di fondi PNC – spiega – è stato ampiamente condiviso in Commissione paritetica in ben 14 sedute, come comprovato dai verbali conservati agli atti, dal 28 novembre 2023 fino all’ultima del 12 dicembre 2024, e in mezzo tutte le altre. La
decisione di non demolire il Corpo C e di procedere a interventi di consolidamento e adeguamento è stata, inoltre, formalmente condivisa con l’Università in occasione di uno specifico incontro a maggio 2021 al quale hanno partecipato i tecnici del Dipartimento Sanità, oltre all’Assessore e allo stesso Presidente della Giunta”. “Peraltro – sottolinea – la stessa Università più volte ha rappresentato l’urgenza di procedere a interventi strutturali sull’ospedale al fine di garantire il rispetto degli standard imposti dalle norme per confermare lo stesso presidio ospedaliero quale sede della Facoltà di Medicina e delle Scuole di specializzazione. Il cronoprogramma esiste ed è l’unico
praticabile, come indicato dai tecnici che mettono in campo esperienza e competenze per stabilire interventi e percorsi da seguire. Aggiungo che in massima trasparenza il progetto è stato illustrato anche al Collegio di Direzione al Comitato ristretto dei Sindaci, e in quelle sedi non si erano levate le stesse voci di sdegno che ascolto oggi, per cui sono anche abbastanza sorpreso di questi risvegli che si registrano alla vigilia della mia partenza. Ne abbiamo avuto di tempo per un confronto serio e sereno, il mio ora è finito”.

Sindaco in replica a Schael: “Chieti non è Cartagine, eravamo favorevoli alla ristrutturazione, ma condivisa. Non si può annunciare i lavori tre anni fa e aprire il cantiere tre giorni prima di andarsene”

“Gli ultimi giorni di reggenza dell’uscente manager Asl Thomas Schael rischiano di diventare una riedizione aggiornata localmente di Delenda Carthago. Decidere di avviare un cantiere annunciato sì tre anni fa in sede di Comitato Ristretto dei sindaci, ma già da allora senza alcun piano di attuazione, né cognizione di tempi e modi e farlo riemergere solo ora, a due giorni dai saluti, non ha l’aria di essere un atto a vantaggio della nostra comunità. Chieti aspetta un ospedale che abbia una dignità e una qualità a servizio della comunità e di tutto il territorio, come da Presidente del Comitato dissi allora, era luglio 2022, e ritengo abbia anche diritto di ambire al DEA di secondo livello su cui l’attuale governance regionale non si è espressa, nonché di recuperare eccellenze e prestigio che aveva un tempo, ma che la sua dirigenza non è stata in grado di offrire. Non possiamo essere la Cartagine d’Abruzzo per ragioni che sinceramente ignoriamo e che con la sanità, evidentemente, non hanno nulla a che vedere, altrimenti non si correrebbe il rischio di vedere messo a repentaglio anche il ruolo e le attività dell’Università d’Annunzio nel presidio del SS. Annunziata, come bene ha spiegato il Magnifico Rettore Liborio Stuppia”, dura la risposta del sindaco Diego Ferrara alle motivazioni del DG Schael circa l’apertura del cantiere del blocco C dell’ospedale.

“Mi chiedo e gli chiedo: perché tanta e tale fretta dopo tre anni di inerzia? Perché non lasciare il testimone al suo successore, appena insediato che ho invitato in Comune per lavorare insieme a vantaggio della città? – incalza Ferrara – . Perché a meno di tre giorni dal suo altro incarico, comunicarci l’irrinunciabile avvio di un cantiere che potrebbe portare solo danni senza modi, tempi e azioni certe e senza l’assicurazione che quei reparti non cesseranno di funzionare e che potranno continuare a farlo nella nostra città, come chiede anche l’Università e lo fa con una diffida chiarissima, perché il rischio è davvero grande. Un rischio a cui il DG uscente espone la città anche con la consapevolezza di non esserci più quando si manifesteranno gli effetti. Ci siamo mobilitati per questo e lo facciamo consapevoli del nostro ruolo, perché il nostro ospedale ha bisogno di interventi, ma non di chiudere e anche perché l’eredità di Schael non si trasformi in un incubo per la nostra Asl e il nostro territorio”.