Ortona, lanciano sassi dalla Passeggiata Orientale e centrano una Smart. Cinque adolescenti denunciati

I carabinieri della compagnia di Ortona hanno denunciato, in stato di libertà alla procura della Repubblica per i minorenni di L’Aquila per getto pericoloso di cose e danneggiamento aggravato, cinque adolescenti del posto.

I 5 ragazzini nei giorni scorsi con un’improvvisata sassaiola partita dalla balconata della Passeggiata Orientale , hanno centrato una Smart che transitava lungo via Marina. Alla guida una ragazza che è rimasta solo per puro caso illesa in quanto il sasso dopo aver infranto il tettuccio in vetro, è stato fermato così come le schegge del vetro, dalla tendina parasole. Schegge e sasso che sono finiti comunque nel piccolo abitacolo della vettura.

Dalle indagini svolte dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile è emerso infatti che un gruppetto di 5 adolescenti  aveva ideato un gioco che consisteva nel calciare quanto più lontano possibile dalla balconata della Passeggiata i ciottoli prelevati dal vicino monumento ai Caduti del Mare. L’insana trovata ha innescato così una fitta sassaiola con uno dei ciottoli che ha centrato in pieno la piccola utilitaria tedesca. La ragazza alla guida nonostante il colpo con i frammenti caduti nell’abitacolo, è riuscita comunque a mantenere il controllo dell’auto e a fermarsi in sicurezza, evitando così conseguenze ben più drammatiche.

Il gruppetto di ragazzini, dopo essersi reso conto di quanto avvenuto per il rumore del vetro infranto, si è dapprima affacciato dalla balconata e poi si è subito allontanato. Sul posto è intervenuta una gazzella dei carabinieri coadiuvata da una pattuglia della polizia municipale. Sono stati prestati i primi soccorsi alla ragazza e recuperati alcuni sassi. Le indagini sono state subito avviate con la visione delle registrazioni delle telecamere di vigilanza comunali e grazie  anche a diverse testimonianze raccolte nei giorni seguenti sul posto, uno alla volta sono stati identificati. Messi di fronte all’evidenza dei fermo immagine, alcuni hanno ammesso le loro responsabilità ma, senza però volersi giustificare, anche detto di non aver considerato di poter provocare un danno ed un pericolo così gravi perché in fondo per loro era un semplice gioco ideato sul momento.