Ortona: imbarcati i pezzi del primo nucleare pulito

Al porto di Ortona, nel cantiere della Walter Tosto, imbarcati i pezzi del primo nucleo a fusione nucleare della storia

Parte da Ortona la sfida europea per il nucleare pulito: nel cantiere della Walter Tosto vengono composti, saldati e imbarcati i pezzi del primo nucleo a fusione nucleare della storia. La centrale sperimentale del progetto ‘Iter’ che si sta montando a Cadarache, in Francia, ha il cuore – il vacuum vessel – costruito in Abruzzo.

Oltre all’Unione Europea partecipano al Consorzio Iter anche Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, India e Corea del Sud.

‘Iter’ è un reattore deuterio-trizio in cui il confinamento del plasma è ottenuto in un campo magnetico all’interno di una macchina denominata Tokamak, un sistema che realizzerà la fusione pulita arrivando a produrre dieci volte l’energia elettrica che consuma. Alla costruzione del reattore stanno partecipando, oltre alla Walter Tosto, anche Ansaldo, Mangiarotti e Fusion for energy.

I rappresentanti delle quattro aziende hanno presenziato stamani alla partenza via mare di uno degli spicchi del vacuum vessel dal porto di Ortona. Secondo i calcoli, ad una temperatura di 150 milioni di gradi, ‘Iter’ arriverà a produrre 500 megawatt, a fronte di un consumo di 50. In forma controllata, senza rischi né problemi legati alle scorie.

 

Anche il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, è intervenuto questa mattina, ad Ortona, nel cantiere della Walter tosto S.p.A., all’evento che ha celebrato la spedizione del settore 4 del vacuum vessell del progetto Iter, in partenza dal porto di Ortona verso il porto industriale di Marsiglia, in Francia.

 

“Siamo davvero tutti molto orgogliosi di questo straordinario risultato – ha dichiarato Marsilio – anche alla luce di un pezzo di storia personale che mi lega al progetto della fusione nucleare. Infatti, intorno agli anni 2008-2009, epoca caratterizzata da una forte crisi dell’economia, venne approvata una norma che avrebbe favorito il ritorno dell’Italia all’energia nucleare. Fu proprio in quell’occasione che presentai un emendamento che prevedeva la ricerca e l’investimento sul nucleare da fusione. Per la prima volta, un testo di legge impegnava, attraverso il Parlamento, il Governo ad investire in maniera specifica e mirata su questo tema. Poi arrivò il referendum – ha aggiunto- ed i partiti contrari al nucleare chiesero di abrogare praticamente tutto l’articolo che reintroduceva il nucleare tranne quel comma sul nucleare da fusione che era stato introdotto proprio grazie al mio emendamento ”.

Infine, l’auspicio del presidente Marsilio:

“Ci abbiamo messo 15 anni per passare da una norma di legge alla firma di un accordo e vedere un pezzo di questa componente viaggiare verso la Francia – ha affermato- . Forse dovremo aspettare ancora qualche anno per vedere poi realizzato l’esperimento e capire se funzionerà.
Voglio sperare però che le previsioni pessimistiche di chi dice che prima di 30, 40 o 50 anni questa energia non si svilupperà e non sarà efficace possano essere smentite, invece, da un’accelerazione che spesso, accade nell’ambito della ricerca scientifica industriale”.

IL SERVIZIO DEL TG8

 

IL PROGETTO ITER

 

Marina Moretti: