Dopo Juan Carrito, l’orso reso famoso dalla sua assidua frequentazione di alcuni centri abruzzesi negli scorsi anni e morto investito sulla SS17 nel 2023, la sera del 20 dicembre un altro orso è rimasto vittima delle strade. Un maschio subadulto di 4-6 anni è stato investito sulla SS 690 Sora- Avezzano, in provincia de L’Aquila. Per il WWF “episodi gravi che compromettono gli sforzi di conservazione”
“Far rispettare i limiti di velocità sulle strade che attraversano aree naturali utilizzate dalla fauna resta un aspetto prioritario, da un lato aumentando i controlli e le sanzioni per i trasgressori, dall’altro con campagne di comunicazione e sensibilizzazione verso gli automobilisti. In questo caso l’investimento è avvenuto su una superstrada, per sua natura percorsa dalle auto a velocità sostenuta. In simili situazioni occorrono recinzioni nei tratti più pericolosi ed è necessario garantire passaggi sicuri per la fauna, ad esempio rendendo agibili sottopassi e canali idraulici. Ridurre il rischio di investimenti richiede un approccio onnicomprensivo, per definire strategie efficaci sul medio-lungo termine anche grazie al coinvolgimento di esperti di road ecology”.
Tra 2003 e 2024 sono stati rinvenuti morti 52 orsi marsicani (in media 2,4 all’anno). Di questi, il 50% di quelli per cui è stato possibile accertare le cause di morte è deceduto a causa di episodi di bracconaggio (arma da fuoco, avvelenamento, etc.), mentre un ulteriore 30% per altre cause comunque legate all’attività antropica (incidente stradale o ferroviario, annegamento, etc.).
“Sono numeri inaccettabili. Ogni orso che perdiamo è un pezzo di futuro che rischiamo di cancellare per questa sottospecie unica al mondo”.