Le forze di opposizione al Comune di Pescara denunciano la gestione disastrosa della Cultura nella città dalle incertezze sul futuro del Teatro d’Annunzio alla situazione finanziaria dell’EMP alle ombre sulla gestione finanziaria del Festival del Liberty.
Dalla quasi bancarotta dell’Ente Manifestazioni Pescaresi, alle incertezze sul futuro di uno dei presidi più prestigiosi come il Teatro d’Annunzio, al destino prossimo della Fondazione “Genti d’Abruzzo”, per non parlare della nebulosa gestione finanziaria del Festival del Liberty. Le forse di Opposizione al Comune di Pescara non vano tanto per il sottile nel passare sotto i raggi X la gestione complessiva della cultura nella città di Pescara. Tra incompiute, mancanza di trasparenza, finanziamenti allegri e incognite sul riassetto, ad esempio, di enti partecipati come la Fondazione Genti d’Abruzzo che entro dicembre dovrà rinunciare, per legge, alla sua denominazione giuridica di Onlus, la gestione della cultura della Giunta Masci, secondo le opposizioni, è un completo disastro:
“Dalla nomina del pur bravo Angelo Valori al vertice dell’Ente Manifestazioni Pescaresi – dice Piero Giampietro Capogruppo Pd in Consiglio Comunale – non abbiamo più avuto notizie sul cosiddetto piano di rientro da una situazione debitoria al limite della bancarotta. Ad oggi qual è la situazione finanziaria? Che ne è stato dell’ingresso di nuovi soci? In vista della nuova governance qual è lo stato di salute di uno degli enti più antichi e prestigiosi della città? Vorremmo avere risposte precise in tal senso.”
“Costi lievitati in modo a dir poco anomalo per quel che riguarda il Festival del Liberty – aggiunge poi Marco Presutti consigliere comunale Pd – quasi il doppio, con determine sottobanco a fronte di una proposta culturale qualitativamente inferiore rispetto ai primi anni e all’idea stessa di Festival che il Maestro Rendine aveva in mente. Mancanza assoluta di trasparenza con la scusa degli affidamenti diretti che sottoporremo alla Commissione di controllo e garanzia.”
“A dicembre, per legge, la Fondazione Genti d’Abruzzo dovrà abbandonare la definizione giuridica di Onlus – spiega Giovanni Di Iacovo – come intende il Comune uscire da questa impasse? Nessuno se ne sta occupando eppure i tempi stringono e un ente di così grande importanza, che ha al suo interno anche una certa forza lavoro, rischia di scomparire o di essere letalmente ridimensionato.”
