“Le motivazioni della sentenza confermano, in maniera netta e inequivocabile, la piena fondatezza delle argomentazioni difensive sostenute con rigore e determinazione nel corso di tutto il procedimento giudiziario. È stato riconosciuto, con chiarezza, il concorso pieno e paritetico di entrambi gli imputati nella commissione del reato, come anche l’efferatezza e pretestuosità delle azioni”
“Ancor più rilevante come il Tribunale abbia valorizzato le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi, escludendo l’applicazione di un’ulteriori riduzioni di pena che avrebbero potuto derivare dalla minore età degli imputati. Le richieste di attenuazione della responsabilità sono state rigettate, a conferma della gravità inaudita della condotta posta in essere. L’unico beneficio riconosciuto – la riduzione di pena derivante dal rito abbreviato – era prevista per legge ed inevitabile, peraltro anch’essa frutto dell’età minorile degli imputati.
Questa decisione assume un rilievo giuridico e sociale di particolare importanza, poiché si traduce in una pena che, nel contesto minorile, collima in modo significativo alla soglia massima consentita dall’ordinamento.
Sotto un profilo legale non può che esprimersi soddisfazione per un esito che ristabilisce, almeno in parte – e nei limiti di ciò che la legge permette-, il senso di giustizia violato da un fatto di efferatezza inaudita. Il nostro lavoro, tecnico e umano, è stato orientato fin dal primo momento alla piena affermazione della verità e della responsabilità, e oggi possiamo dire che questa sentenza rappresenta un passo fondamentale in tale direzione. Resta comunque fermo l’inumano senso di sconforto connaturato ad un gesto così efferato e la sofferenza della sig.ra Olga. Una sofferenza che mai nessuna pena potrebbe colmare.” Così gli avvocati Giacomo Marganella e Cecilia Ventura.
Anche la nonna di Christopher, Olga Cipriano, commenta con queste parole: “Oggi è un giorno molto difficile, ma almeno possiamo dire che giustizia è stata fatta. I giudici hanno capito quanto fosse grave quello che è successo a mio nipote Christopher, e hanno dato una condanna dura a quei due ragazzi che gli hanno tolto la vita. Ripercorrere, di nuovo, i suoi ultimi istanti di vita, leggere le sue parole di tranquillità e sicurezza nel sapere di andare in contro ad un amico, mi lasciano un senso di vuoto non solo per la sua perdita, ma anche per il contesto in cui ciò è accaduto e per tutte i giovani coinvolto. Era un bambino buono, pieno di sogni. Non meritava una fine così crudele. Nessuno merita una cosa del genere, e tanto meno un ragazzo come lui.
Sono contenta che il tribunale abbia compreso la crudeltà del fatto, perché il male che hanno lasciato non ha scuse. Hanno agito con cattiveria, senza un motivo vero, e la sentenza lo ha detto chiaramente.
So che niente potrà mai riportarci indietro mio nipote, ma almeno questa decisione ci dà un po’ di sollievo. Fa capire che anche se sono giovani, certe azioni gravissime devono essere punite seriamente. Christopher resterà sempre nel mio cuore, e in quello di tutti noi. Questa sentenza è per lui. Perché il suo sorriso non sia dimenticato.”