Tragedia a Lettomanoppello dove un uomo, pluripregiudicato, ha sparato contro la ex moglie uccidendola. Antonio Mancini si è poi barricato in un bar continuando a sparare fino all’arrivo dei carabinieri che lo hanno arrestato. Una comunità sotto shock, un profilo social angoscioso presagio di quanto potesse accadere: nemmeno gli occhi del nipotino di 12 anni lo hanno fermato
L’omicida è Antonio Mancini, un ex detenuto 70enne già noto alle forze dell’ordine: ha esploso alcuni colpi di pistola contro l’ex moglie e poi si è dileguato. La tragedia si è consumata nei pressi di una farmacia, in strada sotto gli occhi scioccati dei passanti. La donna, Clelia Mancini, aveva 66 anni faceva la sarta ed è morta sul colpo. Inutili i disperati tentativi di rianimarla da parte del personale a bordo di una ambulanza arrivata in pochi minuti.
I due, secondo quanto si è appreso, erano separati da tempo eppure il loro era un quotidiano fatto ancora di malessere, rabbia covata da parte dell’assassino, screzi. Sotto lo pseudonimo di «Antonio Ayatollah», su Facebook, da mesi Mancini pubblicava foto, post, commenti che ritraevano un personaggio autoritario, violento, sprezzante, vendicativo.
Con la donna in strada nel momento dell’agguato anche il nipotino di 12 anni: nemmeno davanti al piccolo si è fermata la furia omicida di Mancini, che avrebbe anche sfiorato il ragazzino con un terzo proiettile.
I carabinieri sono riusciti a fermarlo in un bar di Turrivalignani dove si è barricato per diversi minuti di terrore durante i quali ha continuato a sparare all’impazzata, sembrerebbe senza ferire nessuno. Sul posto, per soccorrere la vittima, anche il 118, ma ogni tentativo è stato purtroppo vano. Arresto eseguito dai carabinieri della Compagnia di Popoli e quelli del Reparto operativo del Comando provinciale di Pescara.
Secondo quanto si apprende, l’uomo ha usato una pistola che risulterebbe rubata ad un agente della polizia penitenziaria nel 2011. Subito dopo aver esploso i colpi è fuggito in auto in un ristorante nel paesino di Turrivalignani, da dove ha continuato a sparare diversi colpi contro un’auto parcheggiata. Subito dopo si sarebbe seduto a terra, consentendo ai carabinieri di intervenire approfittando di un attimo di distrazione.
“Una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità, un episodio che prima di essere archiviato con etichette preconfezionate va indagato e approfondito. Oggi nel nostro territorio è morta una donna. A sparare è stato un uomo dal quale si era separata da tempo, un uomo che non si è limitato a sparare contro la sua ex donna, ma che ha in realtà esploso proiettili all’impazzata, a raffica, rischiando anche di colpire il nipotino di appena 12 anni”. Lo scrivono il sindaco di Lettomanoppello, Simone D’Alfonso, e l’assessora comunale Luciana Conte, a proposito del femminicidio avvenuto nel pomeriggio.
I due amministratori sottolineano che “saranno sicuramente le indagini dell’autorità inquirente a fare piena luce” sull’accaduto, ma “la prima sensazione che traspare a una lettura esterna della vicenda è che quanto accaduto affondi le radici in un disagio diverso dal semplice presunto violento contrasto tra ex coniugi, ma piuttosto in una difficoltà personale che oggi per puro caso ha individuato il proprio capro espiatorio su una donna che aveva condiviso parte della propria esistenza con quello che oggi si è trasformato nel suo omicida”.
“Ed è su quel disagio che la nostra comunità e tutte le Istituzioni devono ulteriormente rafforzare la propria presenza e azione. Lettomanoppello – concludono – saprà esprimere la propria reattività di fronte a un caso di cronaca fortunatamente isolato e al quale sapremo dare la giusta interpretazione”