NUOVA PESCARA: le opposizioni a Pescara denunciano “progetto a rilento”

Fa ancora parlare di sé la Nuova Pescara la cui nascita avverrà dalla fusione del Capoluogo adriatico con Spoltore e Montesilvano, il primo gennaio 2023 con una proroga al 2024. Stavolta i consiglieri comunali di opposizione al Comune di Pescara strigliano la giunta Masci

Chiesta a viva voce la costituzione di una commissione ad hoc anche, dicono, per non perdere il treno importante dei fondi del Pnrr. Carlo Costantini, definito il papà della Nuova Pescara e ora consigliere comunale di “Fare grande Pescara”, chiede a nome delle minoranze due commissioni precise, una per la Nuova Pescara, il cui progetto, sottolinea va troppo a rilento, la seconda per non perdere i fondi del Pnrr.

Costantini ricorda che c’è stato un referendum popolare e che è inutile ora fare polemiche e dietrologie: c’è una legge regionale, bisogna andare avanti e ci si augura che la giunta Masci si apra alle forze politiche in Comune e alla città intera.

Gli fa eco Piero Giampietro, capogruppo in Consiglio del PD, il quale sottolinea come non si possa assolutamente perdere il treno dei fondi Pnrr: “La giunta Masci è chiusa in se stessa quando, invece, dovrebbe coinvolgere l’intera città”. Dello stesso avviso Marinella Sclocco, consigliere Lista Sclocco sindaco, la quale sottolinea come i fondi del Pnrr siano importanti per opere strategiche della città laddove ora è tutto fermo. Infine, Paolo Sala, M5Stelle precisa come le opposizioni rappresentino il 49% dei cittadini pescaresi che devono essere coinvolti in questo progetto per rendere grande la nuova realtà che dovrà essere una delle più importanti dell’Adriatico.