Nuova Pescara, il sindaco Masci: fusione non semplice ma da fare

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, interviene sulla Nuova Pescara, la città che dovrà nascere nel 2027 dalla fusione con Montesilvano e Spoltore

Nel ribadire che la città di Pescara è assolutamente favorevole al progetto, il sindaco Carlo Masci, in un’intervista all’ANSA, ha dichiarato:

“Parlare di annessione è assolutamente improprio, anche perché ciascun comune manterrà la propria autonomia con i municipi che saranno creati. Certo, le resistenze ci sono oggettivamente e io credo che dipendano dal fatto che si è perso molto tempo per far partire questa fusione. Io mi confronto molto con gli altri sindaci, le preoccupazioni ci sono, le difficoltà ci sono e a seguito di queste difficoltà nascono posizioni che sembrano molto rigide, però fino a oggi tutti i comuni hanno lavorato sulla base della normativa vigente per effettuare gli atti che sono previsti dalla legge”.

“Affrontando direttamente i problemi, la fusione di tre città grandi, la prima fusione con  queste dimensioni e la più grande d’Europa, abbiamo capito che non è affatto semplice in termini amministrativi e di concretezza. Mettere insieme i servizi vuol dire cambiare l’apparato amministrativo dei singoli Comuni per riorganizzarlo totalmente e questo comporta oggettivamente tante difficoltà, anche se in prospettiva indubbiamente ci sono vantaggi notevolissimi che superano i problemi di oggi. È per questo che stiamo lavorando, affinché nasca una città di 200.000 abitanti con 100 chilometri quadrati di territorio, posta al centro dell’Adriatico in posizione ideale e anche come ponte rispetto all’altra sponda dell’Adriatico, visto che oramai i rapporti con la Croazia saranno sempre più intensi”.

Sui tempi della fusione e sull’ipotesi di rinvio, il primo cittadino ha ribadito:

“Troviamo difficoltà a unire i servizi e quelli che rimangono sono i più complessi: io mi auguro che avremo la forza di avere uno scatto ulteriore per raggiungere l’obiettivo già nel 2027, ma le fibrillazioni ci sono, perché le difficoltà di mettere insieme i servizi stanno emergendo man mano che si va avanti e che si avvicina la scadenza. Io immagino già una nuova città, una città che potrà fare da battistrada per i nuovi lavori, per le attività innovative, per la digitalizzazione, per uno sviluppo turistico che si rafforzi. Mi auguro che questi servizi – conclude Carlo Masci – possano essere spalmati su un territorio che si amplia e che sarà molto competitivo rispetto a tutte le altre realtà del centro Italia e anche dell’Adriatico in generale”.

Marina Moretti: